Inquinamento dell’acqua, Cuttica: «Nelle reti di Alessandria nessuna traccia di Pfas»
Le analisi effettuate da Amag Reti Idriche con Arpa e Asl dopo i ritrovamenti in 9 Comuni della provincia
ALESSANDRIA – Dopo il ritrovamento di Pfas – QUI IL SERVIZIO – nelle reti idriche di nove Comuni dell’Alessandrino (Pietramarazzi, Montecastello, Tortona, Castelnuovo Scrivia, Isola Sant’Antonio, Sale, Guazzora, Villarvernia e Bassignana), il Comune di Alessandria ha fatto sapere che «l’argomento è oggetto di massima attenzione anche per l’Amministrazione» e che «l’ASL AL ha comunicato che nei pozzi di attingimento di acqua potabile del Comune di Alessandria non sono state riscontrate tracce delle sostanze in oggetto».
«Alla luce di questa già rassicurante comunicazione dell’ASL – ha detto il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco – venerdì 14 agosto ho incontrato l’Amministratore Unico di Amag Reti Idriche Alfonso Conte che mi ha fornito ulteriori rassicurazioni su questo importantissimo argomento a seguito di una ulteriore indagine che autonomamente Amag Reti Idriche ha effettuato nelle scorse settimane rapportandosi direttamente con ARPA Veneto, in virtù dell’esperienza maturata da quest’ultima sul tema e in considerazione del fatto che la Regione Veneto ha già legiferato in materia dei limiti del Pfas».
Amag Reti Idriche ha provveduto autonomamente a far effettuare da ARPA Veneto dei controlli analitici sui campioni di acqua potabile prelevati il 13 luglio nella rete acquedottistica dei Comuni confinanti di Pietra Marazzi e Montecastello: «Dai referti analitici si evince che i livelli di Pfas rientrano nei limiti legiferati dalla Regione Veneto».
L’Amministratore Unico di Amag Reti Idriche, Alfonso Conte – riferendosi ad ulteriori sostanze inquinanti che sono pure state analizzate da ARPA Veneto – ha evidenziatoe che «per quanto riguarda il Pfba e il C604 non risultano presenti tracce nella rete di distribuzione. Risultano tracce di Pfoa per un valore di 0,011 microgrammi/litro a fronte di un valore limite previsto dalla Regione Veneto di 0,09 microgrammi/litro per la sommatoria di PFOA e PFOS».
In una nota del 14 agosto, anche Arpa ha confermato i dati rilevati e ha comunicato che proseguiranno nei prossimi giorni «le indagini al fine di definire con maggior dettaglio la situazione ambientale e l’eventuale presenza di sorgenti di contaminazione attive ricadenti nell’area».