Agribio e trattamento fanghi: la rivolta degli abitanti delle zone interessate
CARENTINO – Il Comitato 3A continua la lotta volta alla salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza e della salute, ed esprime con forza il suo diniego all’impianto di trattamento dei fanghi nel Comune di Carentino. E ripercorre gli ultimi eventi di una storia che definisce triste e senza fine.
“Il 31 luglio la Provincia di Alessandria – spiega il Comitato – ha pubblicato il verbale della Conferenza dei Servizi per il progetto di un nuovo impianto per il trattamento dei fanghi da depurazione sito nel Comune di Carentino, dove ha accolto la richiesta della proponente Agribio di proroga e sospensione dei termini del procedimento.
Tradotto in un linguaggio più comprensibile a tutti – continuano – la prossima Conferenza dei Servizi, finalizzata a valutare le modifiche al progetto della Agribio a seguito delle numerosissime critiche avanzate dai vari enti (ARPA, EGATO6, ASL, AMAG, Regione Piemonte Ambiente), è prevista dopo il 2 gennaio 2021, termine di scadenza della proroga.
A fronte dei citati pareri fortemente critici nei confronti del Progetto presentato, il Comitato 3A esprime la propria contrarietà per una storia infinita e difficilmente comprensibile nonché sconcerto per la considerazione in cui sono tenuti i pareri degli enti preposti alla tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute..
Nella relazione dell’Organo Tecnico della Provincia si legge tra l’altro “(…)È innegabile che il territorio nel quale si colloca abbia una vocazione paesaggistica, turistica ed agricola riconosciuta che è stata confermata dal Piano regolatore comunale, con le norme tecniche di attuazione, e la presenza del nuovo impianto dovrebbe essere tale da non creare dicotomie tra le componenti territoriali e paesaggistiche di pregio e la produzione di impatti odorigeni che genererebbero un bilancio ambientale costi/benefici negativo e quindi non assentibile. Analoga considerazione deve essere fatta tra bilancio di interessi pubblici (tutela del territorio, del paesaggio e delle attività connesse) e interessi privati, soprattutto per questa tipologia di impianti cui la norma attribuisce la valenza di pubblica utilità. (…)”
Le popolazioni di Carentino, di Oviglio e dei Comuni limitrofi (Bergamasco, Borgoratto, Frascaro, Bruno, Castellazzo Bormida, Mombaruzzo…) che insieme, in questi anni hanno espresso fortemente il loro dissenso sono in rivolta: “Difficile trovare buone ragioni per comprendere il prolungarsi del procedimento, quando tutto deponeva per il definitivo parere negativo alla realizzazione del progetto. Siamo in uno stato di diritto e per questo ci venga concesso il diritto di dissentire e di continuare la lotta per difendere il nostro territorio“.