Saamo, primo passo verso la liquidazione
Anche Ovada ha deliberato la cessione del ramo d'azienda del trasporto. Si cercherà di tutelare la forza lavoro
OVADA – C’è l’autorizzazione da parte del Comune di Ovada, socio di maggioranza di Saamo al 36.59%, alla cessione del ramo aziendale del trasporto ai privati. La svolta epocale si sta concretizzando anche attraverso la votazione della stessa delibera da parte degli altri comuni soci dell’azienda di trasporto. Sarà ceduta anche la quota di Saamo della Società Consortile Alessandria Trasporto (Scat), il contenitore provinciale del trasporto che attesta al 7.17%. Destino in bilico anche in capannone di proprietà in strada Rebba valutato per 700 mila euro. L’esigenza è quello di ripianare il buco determinato del bilancio del 2019 da perdita che ammontano a 300 mila euro. Al tempo stesso la Corte dei Conti, qualche settimana fa, ha duramente bocciato il piano di ristrutturazione avviato lo scorso anno col ripiano delle perdite. La delibera è passata con il voto favorevole di “Ovada viva”. Contrario Mario Lanzoni, Movimento Cinque Stelle. “Siamo favorevoli – ha spiegato Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada Viva” – a perseguire la cessione. Non crediamo sia un percorso semplice. La bocciatura della Corte dei Conti è apparsa insolitamente dure. Crediamo però che la figura dell’attuale amministratore unico (Gian Piero Sciutto ndr) non sia adatta alla fase che stiamo vivendo”. Dito puntato contro il dirigente anche da parte di Lanzoni, in un primo momento intenzionato a votare a favore della delibera salvo condizionare il suo parere alla sostituzione.