Saldi, l’avvio anticipato mette in difficoltà i commercianti
Ulandi: «Così non va bene, siamo tutti presi in contropiede». Ferrari: «Io li avvierei a fine agosto»
COMMERCIO – C’è chi aveva i dipendenti in ferie e li ha fatti rientrare. Chi ha programmato la campagna pubblicitaria ed è stato costretto a rivedere i piani. Chi si era dato una certa organizzazione e, all’improvviso, s’è visto i progetti cancellati da una decisione sorprendente: l’avvio dei saldi non sarà il primo agosto, come deciso ormai da tempo, ma verranno anticipati a sabato 25 luglio.
«E così non va bene, perché siamo tutti presi in contropiede» dice Manuela Ulandi, presidente provinciale di Confesercenti, facendosi interprete delle lamentele dei molti negozianti il cui piano di lavoro è stato sconvolto dalla Regione Piemonte che, come ha ammesso l’assessore Vittoria Poggio (alessandrina, con delega al Commercio), si adegua alla Lombardia. La quale ha ringraziato lo Stato che ha dato facoltà alle regioni di decidere in autonomia. «Ed è evidente che, se una realtà vicina applica gli sconti, lo si debba fare anche noi. Ma la metodologia è sbagliata» commenta Vittorio Ferrari, presidente di Ascom-Confcommercio. Le due associazioni di categoria, dunque, sono allineate in una protesta legittima ma inutile, perché ormai è deciso che domani decollerà il periodo della scontistica.
«Sì, ma non va bene – chiarisce la Ulandi – Le giunte regionali di Lombardia e Piemonte hanno lo stesso colore politico e avrebbero dovuto dialogare e accordarsi. Invece siamo andati a ruota dei vicini, anzi di Milano. Il risultato è lo sconvolgimento della vita di commercianti che credevano di avere una settimana in più di tempo per predisporre al meglio ogni cosa. Noi delle organizzazioni siamo subissati di telefonate da parte di associati sorpresi».
A farle eco la presidente cittadina, Michela Mandrino: «La data del primo agosto andava benissimo e vorremmo rimanesse anche in futuro, così come sarebbe auspicabile che i saldi invernali iniziassero a febbraio per permettere che siano vendite scontate di rimanenza della collezione della stagione».
«Persa un’occasione»
Ferrari è ancor più restrittivo: «Personalmente penso che abbiamo perso un’occasione per ridare ai saldi la loro vera natura. Sono “di fine stagione”, non “di metà stagione”. Io li avvierei a fine agosto e nella seconda metà di febbraio». Ampliando il discorso, il presidente di Ascom spiega: «La decisione di anticipare al 25 luglio, non solo causa il disorientamento dei consumatori ai quali arriva un messaggio confuso, ma danneggia aziende alle quali viene, improvvisamente, sottratto tempo per organizzare la campagna. Si ha la sensazione che certe scelte vengano prese senza mai coinvolgere i diretti interessati. Poi, certo, c’è una parte di negozianti che vorrebbe i saldi a inizio luglio, ma tutti siamo concordi nel dire che non si può cambiare, dicendo: “Fra quattro giorni si comincia”».