Operazione Monopoli: Domenico Dattola condannato a 20 anni
La sentenza: per i giudici è colpevole anche la moglie (15 anni e 6 mesi)
ALESSANDRIA – Per il Collegio giudicante Domenico Dattola, il ristoratore novese accusato di estorsioni, spaccio di droga e intestazioni fittizie è colpevole, e deve scontare vent’anni in carcere. Condanna anche per Carmen Scaffini: 15 anni e 6 mesi, pena superiore alla richiesta del Pm Letizia Aloisio (13 anni e 4 mesi). Entrambi sono stati assolti da alcuni reati contestati nel lungo capo di imputazione. Per la Procura, la moglie di Dattola ebbe un ruolo determinante negli affari dopo l’arresto del marito.
I giudici hanno condannato anche Jasmine Bellardino (figlia di Carmen Scaffini) a due anni di reclusione, concedendo la sospensione condizionale della pena e la non menzione. Tre anni e sei mesi per Giuseppe Ferrari; due anni a Duilio Pisanu, con la sospensione condizionale e la non menzione; tre anni e sei mesi a Salvatore Romano; quattro anni a Marcello Chiappetta (per reati di droga); assoluzione per Valeria Bruzzone (difesa dall’avvocato Rosella Monti) e Nadia Carriero.
L’operazione ‘Monopoli’ era scattata a inizio dicembre 2018. Carabinieri e Finanza, insieme, avevano eseguito la misura cautelare in carcere nei confronti di Domenico Dattola. Dodici le persone denunciate. Le indagini portarono alla luce un’infiltrazione criminale nel tessuto economico del Novese tramite la gestione di attività di ristorazione gestite mediante l’utilizzo di prestanome ai quali venivano intestate quote o cariche societarie.