Congiunturale, segnali negativi aspettando una ripresa dell’economia globale
«Dovremo essere in grado di correre come i tedeschi»
ALESSANDRIA – Il peggior trimestre? Il titolo dell’indagine congiunturale, con le previsioni degli imprenditori per i mesi estivi, presentata questa mattina da Confindustria Alessandria, si chiude con un punto interrogativo che è tutto da interpretare. Nel senso che le indicazioni emerse in quella precedente non hanno lasciato il posto a dati incoraggianti. Il segno negativo è una costante anche dell’ultimo report, con alcuni dati che fanno riflettere, come la discesa della propensione a investire, l’utilizzo degli impianti in discesa e la comparsa di una inquietante segnalazione di ritardo negli incassi. Bene soltanto – era previsto – il settore alimentare, addirittura meglio rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Abbastanza bene, anche se non si legge il segno ‘+’, il settore dei servizi alle imprese.
Il vero problema è che capire che cosa accadrà nel prossimo futuro e di certo al momento non lo si può prevedere, è questo davvero il grande punto interrogativo: «Bisognerà aspettare una ripresa dell’economia globale». Il presidente Maurizio Miglietta non vuole però essere pessimista. Cita l’esempio della sua azienda, che è diventata fornitrice di una importante società della provincia «che prima di rivolgeva all’estero – Dunque – non è il caso di vedere tutto disastroso. Diciamo che abbiamo avuto una lezione, a causa della pandemia, di cui dovremo tenere conto. Io comunque credo che andremo bene».
Certo, per tornare ai freddi numeri, presentati dal responsabile dell’Ufficio Studi Giuseppe Monighini, che sintetizzano le aspettative delle aziende per il periodo luglio-agosto-settembre, non ci sarebbe da essere molto allegri. I principali indici che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti presentano andamenti nel complesso in linea rispetto al precedente trimestre (e ovviamente molto peggiori rispetto all’andamento dello stesso trimestre dell’anno scorso), per la previsione dell’occupazione a –15 (era –10 nell’ultimo trimestre), per quella della produzione a –31 (era –28), per gli ordini totali a –31 (era –29). Gli ordini export sono stabili a –26, ed il 50% degli imprenditori del campione li prevede invariati: qui l’incognita è rappresentata dai paesi extra europei, che vivono una situazione di grossa difficoltà dal punto di vista sanitario.
Fortemente in calo è invece la previsione della redditività a –40 (era –29). Impennata anche della previsione di ricorso alla cassa integrazione formulata dal 48% degli imprenditori intervistati (era il 18% lo scorso trimestre), anche se sono sempre in maggioranza (il 73%) quelli che prevedono invariata l’occupazione.
L’invito del presidente Miglietta e del direttore di Confindustria Alessandria Renzo Gatti è sostanzialmente questo: «Quando ci sarà la ripresa dovremo essere in grado di correre. Ma per riuscirci – è l’osservazione – dovremo comportarci come i tedeschi, che non fanno nulla di strano ma lavorano otto ore filate, a differenza nostra che raggiungiamo al massimo le sette».