“Casale e il Monferrato hanno diritto di essere servite dai treni”
A poche settimane dal ritorno a scuola Johnny Zaffiro torna sul tema dei trasporti
CASALE – Johnny Zaffiro di Casale Bene Comune torna a pizzicare l’Amministrazione Riboldi e la Regione Piemonte. Lo fa su un tema del quale si è sempre occupato, quello dei trasporti. «Siamo in piena estate e come al solito si pone il problema importantissimo della mobilità legata alla riapertura delle scuole, le scuole di Casale Monferrato, tra le poche istituzioni cittadine in grado di attrarre ancora capitale umano e, di riflesso, di generare cultura e sviluppo. E come ogni estate siamo in ritardo, con l’aggravante che in questo 2020 abbiamo attraversato una pandemia che da un lato ha bloccato tutto e tutti, dall’altro avrebbe consentito a chi ne avesse avuto la volontà di ripartire con un progetto di mobilità importante e necessario: treni, treni, treni» spiega Zaffiro.
«Siamo intervenuti più volte sull’argomento, si è chiesto più volte durante i mesi primaverili di iniziare a progettare e a programmare, prima i centri estivi e poi la riapertura del nuovo anno scolastico. Unico risultato: l’attivazione di centri estivi per soli 65 bambini, a fronte di circa 2000 bambini! 65 e basta, il resto ai privati o a casa. Ma il nodo determinante è come far arrivare i nostri ragazzi agli istituti, come giustamente chiedono i dirigenti scolastici, consapevoli della ramificazione territoriale del Monferrato e della Lomellina, da cui arrivano tanti studenti e tante studentesse».
Zaffiro torna sul ripristino della linea ferroviaria Casale – Mortara, che più volte era sembrato dietro l’angolo ma che, da mesi ormai, pare non sia ancora avvenuto per la mera mancanza del treno che dovrebbe viaggiarci sopra.
«Bisogna essere costruttivi a livello cittadino ed evitare di addossare al governo qualunque colpa (salvo poi prendersi meriti in modo assolutamente gratuito): ricordiamo che qua abbiamo in mano un accordo per il ripristino della linea Casale-Mortara; un accordo già sottoscritto da enti locali, Trenitalia e associazioni cittadine, raggiunto attraverso una lotta partita dal basso e vinta, durata 3 anni, che ha fatto davvero parlare di “modello Casale”. La Casale-Mortara è già pronta grazie ad un intervento di 8 milioni di euro: vogliamo farla marcire un’altra volta? Non chiediamoci poi perché il territorio si spopola, il turismo continuerà ad annaspare e l’economia prenderà atto della definitiva mancanza di infrastrutture».
Si punta il dito contro la Regione: «Su questo fronte, il silenzio prima da parte dell’amministrazione Regionale è eloquente e così traducibile: non ci interessa. Invece, proprio per la fase emergenziale in cui ci si trova, occorre abbracciare con decisione la strada della mobilità ferroviaria, sostenibile e più sicura, puntando anche alla riconquista della Casale-Vercelli attraverso una road-map trasparente, concreta, inderogabile. Cara Regione Piemonte e cara amministrazione di Casale Monferrato – certamente più sensibile al tema – non siamo disposti a subire altre scusanti legate a costi o a difficoltà organizzative, o come ci racconta l’assessore ai trasporti Gabusi aspettando che qualcuno ci doni da chissà dove una “locomotiva” . Il Monferrato e Casale hanno il diritto di essere servite dai servizi su ferro come tutti gli altri territori della Regione, non si chiede nulla di più e nulla di meno, si pretende che venga rispettato un accordo, si pretende semplicemente che venga erogato un servizio essenziale e che lo si faccia nel più breve tempo possibile.
Infine, un accenno ad un importante servizio attivato negli anni scorsi da Lilt in collaborazione con l’amministrazione comunale (durante il mandato Palazzetti nda): il Pedibus. Noi crediamo che sia particolarmente importante da qui in avanti, anche per evitare potenziali assembramenti davanti alle scuole. E per non dimenticarci quanto è importante per la salute e l’ambiente».