Piemonte, via libera agli sport di contatto
La decisione del presidente Cirio: "Dal governo nessuna risposta"
TORINO – In Piemonte, si può tornare a giocare a calcetto, volley, basket, judo e a praticare tutti gli altri sport di contatto: la Regione ha infatti emanato l’ordinanza che autorizza la ripresa di queste attività, alla luce dei pareri favorevoli espressi dal Settore prevenzione dell’assessorato alla Sanità e degli esperti dei gruppi di lavoro tecnico-scientifici che ne hanno valutato la compatibilità con l’attuale situazione epidemiologica del Piemonte, che anche nell’ultimo Report 9 della Fase 2 mostra un basso livello di rischio e allerta zero.
“Interveniamo per dare una risposta a migliaia di realtà, nonostante dal Governo non sia arrivato ancora nessun riscontro – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca – Da settimane sollecitiamo il Governo perché, di fatto, il Dpcm vincola il via libera da parte delle Regioni al parere del Ministero della Salute, che però ad oggi non ci ha mai dato un feedback, né positivo né negativo. A questo punto non possiamo più attendere e lasciare senza risposta migliaia di realtà che aspettano di ripartire. Interveniamo quindi come Regione e da domani in Piemonte gli sport di contatto potranno riprendere in sicurezza”.
La ripresa degli sport di contatto dovrà avvenire infatti nel rispetto delle apposite Linee guida assunte dalla Giunta regionale e approvate dalla Conferenza delle Regioni. In particolare: accesso alla sede di allenamento o gara solo in assenza di sintomi (febbre, tosse, difficoltà respiratoria, alterazione di gusto e olfatto) almeno nei tre giorni precedenti e dopo aver rilevato la temperatura corporea, che se superiore ai 37.5 gradi farà scattare il divieto di ingresso; conservazione per almeno 14 giorni del registro dei presenti (atleti, staff tecnico, dirigenti, massaggiatori, fisioterapisti) nella sede dell’attività; adeguata informazione, comprensibile anche per atleti di altra nazionalità; corretta prassi igienica individuale (frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti, starnutire/tossire evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, non condividere borracce, bottiglie e bicchieri); mantenimento della distanza interpersonale minima di almeno 1 metro in caso di assenza di attività fisica e di almeno 2 metri per tutti i momenti in cui la disciplina lo consente, fatta eccezione per i contatti previsti in specifici casi; regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni e delle attrezzature utilizzate per l’esercizio fisico; riposizione di tutti gli indumenti e oggetti personali dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti.