Forza Italia: Un Odg per gli uffici postali di via Trevigi e Porta Milano
Per il Santo Spirito si chiede invece la riapertura di Psichiatria e Oncologia
CASALE – Forza Italia, a firma del capogruppo in Consiglio Comunale di Casale Benedetto Riccobono, interviene su due temi di attualità cittadina.
Sulla mancata riapertura degli uffici pubblici
Il primo intervento è relativo alla mancata riapertura di molti uffici pubblici nonostante il lockdown sia finito da tempo, una problematica sollevata anche da molti cittadini: «oltre al dramma vissuto da molti, sembra che una delle peggiori conseguenze della pandemia Covid-19 sia il mancato ripristino di tanti servizi essenziali per i casalesi» dicono da Forza Italia.
«La sensazione diffusa – afferma Riccobono – è che con la “scusa” del Covid, molti enti abbiano deciso di “riorganizzare” i servizi al pubblico, mettendo in seria difficoltà molti cittadini che, per motivi diversi, non sono in grado o non possono accedere ai servizi on-line e pertanto sono costretti a lunghe code sotto il sole estivo per sbrigare le proprie pratiche. Le norme anticontagio hanno costretto le persone, che abitualmente fanno coda all’interno degli uffici e quindi sono meno visibili dall’esterno, ad attendere in strada e su questo, fino a quando le regole sul distanziamento sociale e sul divieto di assembramento resteranno in vigore, oggettivamente poco si può fare: in particolare per le poste, riteniamo forse più utile capire come mai sono sempre molte le persone in attesa – continua Riccobono – a causa della pandemia sono stati chiusi tutti gli uffici postali cittadini ad eccezione di quello centrale, e oggi solo alcuni di essi hanno riaperto, seppur con orari ridotti. La nostra preoccupazione è che i vertici di Poste Italiane, sfruttando le chiusure forzate dei messi passati, possano decidere di non riaprire tutti gli uffici in città e in particolare quelli di Porta Milano e di Via Trevigi. Pur apprezzando il contenuto delle interrogazioni presentate da due diversi gruppi consigliari sulla questione code – conclude Riccobono – a noi preme maggiormente porre l’attenzione su questo ultimo aspetto del problema, ovvero sulla mancata riapertura di alcuni uffici postali cittadini (Porta Milano e Via Trevigi), cosa che genera molto disagio negli abitanti di quei quartieri: Casale non si può permettere di vedere ridotti altri servizi essenziali e per questo motivo abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale in cui impegniamo il Sindaco e la Giunta Comunale a farsi parte attiva, con la Provincia e la Regione, nei confronti dei vertici aziendali di Poste Italiane, affinché al più presto vengano riaperti tutti gli uffici in città e anche ripristinati gli orari di apertura al pubblico in essere pre-covid. Riteniamo questa una priorità per i casalesi e ci aspettiamo che questo problema venga risolto nel più breve tempo».
Sulla riorganizzazione del Santo Spirito
Il secondo intervento è in merito alla riorganizzazione dell’Ospedale Santo Spirito. «Abbiamo letto l’analisi accurata sulle necessità di cui la sanità provinciale ed, in particolare, l’Ospedale Santo Spirito hanno bisogno per svolgere appieno il proprio ruolo funzionale e siamo concordi sull’analisi dello stato attuale delle cose: la situazione ci era già ben nota da tempo! Non possiamo quindi che essere d’accordo sul progetto della telemedicina e anche sulla riorganizzazione del Dea e appoggeremo tutte le iniziative che verranno messe in atto presso la Regione per il mantenimento in servizio del reparto di Infettivologia che ha svolto e svolge ancora un ruolo strategico ed essenziale nella gestione dell’emergenza Covid, ma riteniamo altrettanto urgente e indifferibile per la città e per il territorio la ristrutturazione e la riapertura del reparto di Oncologia, per cui ci risulta siano già stati stanziati adeguati fondi, e la riapertura del reparto Psichiatria – dicono da Forza Italia – Un reparto di Psichiatria con letti di ricovero è indispensabile soprattutto per dare una risposta corretta a patologie sempre più diffuse e spesso difficili. Giova inoltre ricordare che la chiusura del reparto non era prevista dalla ormai famigerata DGR 1-600, ma è avvenuta per meri problemi organizzativi. In aggiunta a tutto quanto sopra, è necessario che la nostra struttura ospedaliera sia dotata di tutte le più moderne attrezzature necessarie (vedasi Radiologia) così da ritornare ad essere attrattiva anche per medici di alto livello e che siano collegati possibilmente con Università e Centri di Ricerca»