Rebba: dietro ai capannoni una discarica a cielo aperto
Rilevati centinaia di rifiuti e oggetti ingombranti abbandonati a ridosso della ferrovia
OVADA – Da un lato, nella parte anteriore, praticamente limitrofa al tratto della provinciale 456 “del Turchino” che da Ovada conduce verso Molare e Acqui Terme, ci sono i capannoni. Dall’altro, a pochi metri dalla strada interna che attraversa i magazzini e le attività produttive presenti in zona, passa la ferrovia. In mezzo, fra alcune piante più o meno curate ed erbacce incolte, sorge una vera e propria discarica a cielo aperto. Pochi metri in cui, da mesi, sono presenti oggetti abbandonati di ogni tipo, dalle cartacce ai residui organici, fino ai seggiolini per bambini e a diversi oggetti ingombranti in plastica e ferro.
L’area in questione si trova all’interno della zona industriale Rebba, nella spazio dove sono stati costruiti i siti commerciali e industriali più recenti. Al netto del passaggio dei dipendenti delle aziende presenti in loco, dei clienti e di qualche mezzo pesante, il perimetro in questione – per di più nascosto dalle piante, a ridosso di una piazzola – resta di fatto nascosto alla vista delle persone. Gli abbandoni, in quella porzione di terreno, si moltiplicano. Qualche giorno fa, a pochi metri di distanza, è stato rinvenuto un televisore e, nelle scorse settimane, anche alcuni elettrodomestici di grandi dimensioni, successivamente trasferiti in discarica. Il tutto a conferma di un malcostume “di vecchia data” sempre più diffuso anche nella zona dell’Ovadese.