Biodigestore vicino alla pieve: la Provincia ha detto no
Ribadite tutte le contestazioni già avanzate alla Conferenza di Servizi
CASTELLAZZO – La Provincia di Alessandria ha detto no: niente autorizzazione, bocciato il biodigestore che doveva sorgere in strada Trinità da Lungi, nei campi, a poche centinaia di metri dalla pieve romanica.
“Nella bocciatura l’amministrazione provinciale ha ribadito tutte le criticità che aveva già espresso il 4 giugno, alla Conferenza di servizi – spiega Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo – Recepite anche le osservazioni che Castellazzo e altre dieci amministrazioni (Casal Cermelli, Castelspina, Sezzadio, Predosa, Frascaro, Gamalero, Oviglio, Bosco Marengo, Frugarolo e Borgoratto) avevano espresso per la materia di nostra competenza, la viabilità. Nel progetto della società veronese Bio Engineering era previsto il transito, in doppio senso di marcia, di decine di camion, ogni giorno, con quintali di rifiuti, su una arteria che è vietata al traffico di mezzi pesanti”. Bocciatura tecnica, ambientale, anche per gli odori, e pure dal punto di vista paesaggistico e architettonico. Anche la proprietaria della Trinità da Lungi, oggetto proprio in questo periodo di un restauro, si era opposta
Il no era stato espresso anche dall’Arpa, che aveva giudicato il progetto non valutabile, perché largamente incompleto in molte parti. Ora i proponenti avranno 10 giorni per eventuali osservazioni, poi la bocciatira diventerà definitiva.
“In Piemonte esistono già 33 impianti di questo tipo. A pochi chilometri dal biodigestore che si voleva realizzare c’è quello di Bioland, che ha una capacità massima di 120mila tonnellate ed è utilizzato al 50 per cento. Sarebbero arrivati – insiste Ferraris – rifiuti da altre regioni“.