Il sindaco scrive alle Poste: “Riaprite gli uffici chiusi”
Cuttica di Revigliasco e l'assessore Barosini: "Troppi disagi per la cittadinanza"
ALESSANDRIA – Il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco e l’assessore Giovanni Barosini, come anticipato nel corso del consiglio comunale di ieri, hanno inviato oggi una lettera al responsabile della comunicazione territoriale di Poste Italiane per sollecitare un intervento finalizzato alla riapertura degli uffici ancora chiusi e al ritorno alla normalità degli orari di sportello, riducendo così gli attuali disagi per i cittadini alessandrini.
“Desideriamo richiamare la vostra attenzione e intervento urgente – si legge nella missiva – seppur coscienti del grande lavoro portato avanti dai dipendenti di Poste Italiane per garantire nel pieno periodo emergenziale un servizio essenziale per la cittadinanza. La comunità che ci onoriamo di rappresentare vi è fortemente grata, ma oggi sentiamo il dovere di chiedervi uno sforzo in più in favore della collettività. Alcune decisioni che avete preso producono un effetto contrario rispetto a quanto perseguito dal governo con i provvedimenti ad oggi adottati. Comprendiamo la criticità del momento, ma la chiusura di alcuni sportelli e la contrazione dei servizi soprattutto nei sobborghi, obbligano gli utenti a dover trascorrere più tempo fuori dalle proprie abitazioni e trovarsi in assembramenti che aumentano il rischio di esposizione al virus e quindi di contagio”.
“Stiamo assistendo – prosegue la lettere – alla formazione di lunghe code all’esterno degli uffici postali, con il conseguente disagio per i cittadini di attendere il proprio turno sotto il sole cocente del periodo estivo. La preoccupazione più grande è legata soprattutto agli utenti più fragili come gli anziani, che rappresentano un’ampia fascia della vostra clientela e della nostra popolazione, che ha un’età media alta rispetto al quadro nazionale. In un momento ove ogni sforzo di tutte le più importanti istituzioni nazionali regionali e locali è mirato ad evitare situazioni a rischio contagio da Covid 19, in cui tutte le famiglie sono state chiamate a fare sacrifici straordinari personali, di libertà di movimento ed economici, sembrano a dir poco incomprensibili se non tragiche le decisioni di Poste Italiane nel chiudere uffici indispensabili e ridurre gli orari di ricevimento al pubblico”.
“Stiamo parlando – chiosano il primo cittadino e l’assessore – di una realtà parte integrante del tessuto economico, sociale e produttivo del Paese con 158 anni di storia, una rete di oltre 12.800 uffici, 130mila dipendenti e 35 milioni di clienti unica in Italia, presidio irrinunciabile per la parte di popolazione che non ha ancora attivato i servizi bancari digitali. Per questo motivo è la cittadinanza stessa che richiedere una vostra sensibilizzazione volta alla riapertura dei presidi chiusi e a un ritorno alla normalità degli orari di sportello e noi ci pregiamo di aggiungere una sollecitazione ulteriore: raccomandiamo un maggiore impegno verso il vostro ‘capitale umano’, con una formazione professionale costante e puntuale rivolta ad un aumento sia della percezione della qualità del servizio che del servizio stesso e dell’efficienza produttiva, con una erogazione di prodotti sempre innovativi. Ci aspettiamo impegni reali, rapidi e concreti miglioramenti, servizi costanti e di alto livello ponendo fine alla critica situazione creata”.