Enogastronomia: le boutique della qualità narrate dai sentieri dello chef Bongiovanni
Ci sono boutique che si susseguono nelle piccole grandi vie delle capitali della moda, altre, invece, sono “sparpagliate” tra le sinuosità del Piemonte. Le prime hanno reso grande la manifattura italiana a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, le seconde, quelle dell’enogastronomia, hanno preso il testimone di un Made in Italy sinonimo di qualità, solo da qualche anno. È un mercato, quest’ultimo, ancora tutto da scoprire, fatto di piccoli produttori che cercano di innovare esaltando le migliori qualità di luoghi e persone e di intercettare un turismo che abbia voglia di godere, di comprendere e di partecipare.
Sabato, ad Asti, a palazzo Mazzola, lo chef Diego Bongiovanni ha presentato Sentieri Gastronomici, un progetto di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti che abbraccerà tutto il Piemonte: «Questo accadrà strada facendo – ha spiegato Bongiovanni, volto noto del settore anche grazie alla sua costante presenza a La Prova del Cuoco – Cominciamo dall’Astigiano e dall’Alessandrino per crescere. Da un punto di vista enogastronomico il nostro Piemonte offre tanti spunti davvero sorprendenti».
E così si scopre che fuori dai grandi circuiti turistici del settore, ci sono piccoli produttori di vino, di nocciole, di formaggi, di zafferano e di salumi che si distinguono per genuinità e non per quantità; si scoprono le erbe stagionali che crescono spontaneamente e il loro possibile utilizzo in cucina e si comprende anche come i cambiamenti globali abbiano influito sui piccoli appezzamenti agricoli, modificandone lavorazione e destino.
Quello dei Sentieri Gastronomici è un percorso che impegna i cinque sensi ma che necessita anche di un mondo di conoscenze che va costruito produttore dopo produttore, stretta di mano dopo stretta di mano. Perché il picnic finale tra le vigne, al tramonto, è uno spettacolo della natura nel quale la storia dell’uomo contadino ha giocato un ruolo determinante.