A26: “Chiediamo risposte, pronti a protestare ancora”
Il vice Prefetto scrive ad Autostrade, in strada protesta un'intera valle. Presenti i rappresentanti di Ovada, Molare e Visone
MASONE – “La pazienza è finita”. Tra i tanti slogan riprodotti negli striscioni appesi al muro sul lato opposto della strada, questo è il riassunto dello stato d’animo dei partecipanti. Autostrada A26 impercorribile, Acqui – Genova con corse diminuite, la 456 del Turchino costretta a sopportare un peso non sostenibile e soggetta ai continui blocchi dovuto all’allerta meteo nel tratto di Gnocchetto. Queste le ragioni che hanno spinto alla manifestazione.
Lavoro in sofferenza Sono in tanti a scandire la parola “revoca”. Il bersaglio è ovviamente Autostrade per l’Italia. Sullo sfondo un sabato meno difficile degli ultimi al casello di Masone. Una lunga coda di mezzi pesanti scorre lentamente, ogni tanto si ferma per poi ripartire. “In assenza di risposte immediate, questo sarà solo il primo episodio di protesta“. I volontari provano a distribuire il volantino a chi esce dal casello di Masone. C’è chi non gradisce il ritardo con qualche momento di tensione. Tra i partecipanti la maggior parte rappresenta aziende e piccole realtà artigiane della Valle, i più danneggiati. “Questo presidio – è intervenuto Enrico Piccardo, sindaco di Masone – è modo per far sentire la voce di un’intera valle. Ringraziamo i sindaci del basso Piemonte che hanno voluto essere presenti”. Ovada era rappresentata dal vice sindaco Sabrina Caneva e dall’assessore alle Attività Produttive Marco Lanza, Molare e Visone dai primi cittadini Andrea Barisone e Manuela Delorenzi, per anni attiva nel Comitato Valli Stura e Orba.
Nota ufficiale “Si invita la società al rigoroso rispetto degli accordi presi nella riunione del 16 giugno”. La lettera, inviata dal vice Prefetto Vicario, Paolo Ponta, richiama autostrada e non procedere alla chiusura in caso di blocco della circolazione, per allerta meteo sulla 456 del Turchino. Ultimo episodio nella giornata di ieri.