Covid: l’Alessandrino sfiora la settimana perfetta
Il prof. Bianchi: «Continua la discesa delle positività in provincia, che per l’80% sono asintomatiche. Decessi nulli»
Solo tre nuovi casi di positività in provincia negli ultimi sette giorni: sfiorata la settimana perfetta sul fronte dell’emergenza coronavirus, «e soprattutto conforta il fatto che questi numeri sono arrivati con una somma di tamponi tornata a sfiorare le 3.500/4mila unità quotidiane, dopo i soli 1.100 di lunedì 29 giugno».
L’analisi, come sempre, è del professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo che sta seguendo – con tanto di rappresentazioni grafiche – l’evolversi della pandemia fin dal suo inizio. E che è ormai diventato un punto di riferimento per i nostri lettori.
«I casi, in Piemonte, sono scesi sotto i 1.300 per la prima volta dall’esplodere della crisi – aggiunge il docente – mentre sono quasi spariti, per fortuna, i ricoverati in terapia intensiva (appena 11 secondo l’ultimo bollettino dell’Unità di crisi, ndr). Negli ultimi sette giorni, sull’intero territorio gli episodi rilevati sono stati 82, con il calo più evidente proprio nell’Alessandrino (-21). Seguono poi Novara e Torino con -12, il Vco (che torna in negativo) a -6, Asti a -5 e Vercelli a -2, mentre salgono leggermente Cuneo e Biella, ma di appena 1 e 2 unità».
Che tipo di contagio ancora abbiamo? «La stragrande maggioranza, pari all’80%, è asintomatica. Sul totale, inoltre, ben il 52% arriva da screening, mentre si è per fortuna quasi azzerata l’episodicità proveniente dalle Rsa, con soli 3 casi su 82. Il 30%, infine, è causato da contatto».
Quasi azzerati i casi provenienti dalle Rsa
La nostra provincia è andata vicina a un ‘filotto’ di zeri... «Abbiamo avuto nessun caso per cinque giorni, poi 3 mercoledì e oggi (ieri, ndr) di nuovo zero. È comunque un record, con un Rt (indice di contagio) pari a 0,13. E – aggiunge Bianchi – se si vede il grafico elaborato sulla curva epidemica, si può notare come questa disegni grossomodo una ‘S’, con una rapida salita in fase esponenziale, una lunga stabilizzazione e una successiva discesa, prima molto lenta poi più rapida. Alessandria ha ovviamente un picco più alto perché, in rapporto alla popolazione, i suoi 4.066 positivi ‘pesano’ di più rispetto agli oltre 31mila del Piemonte, con una morbilità nel primo caso del 9,7 ogni 1.000 abitanti e del 7,2 su 1.000 nel secondo».