Numero verde: in 4 mesi oltre 100 mila chiamate
L'assessore regionale Icardi: ?grazie ai volontari delle associazioni e agli studenti di medicina e infermieristica per il loro servizio?
PIEMONTE – Dal 25 febbraio al 23 giugno gli operatori del numero verde 800 192020 hanno risposto a 100.750 telefonate, con un picco, nella fase acuta, di 5.173 chiamate il 10 marzo.
Il numero verde è stato attivato all’inizio dell’emergenza Covid-19 per decongestionare l’attività delle centrali uniche di risposta del 112 che il 23 ed il 24 febbraio scorso hanno ricevuto una media di 13.000 chiamate al giorno, a fronte di una media giornaliera di 7000 telefonate.
“Grazie ai volontari delle associazioni e agli studenti universitari che hanno svolto un servizio di fondamentale importanza con grande professionalità e dedizione. Sappiamo di avere a disposizione una risorsa fondamentale per gestire situazioni di emergenza assoluta. Un ringraziamento anche alla struttura del 118 e alla Centrale di Risposta Numero unico emergenza 112 che in tempi rapidissimi hanno consentito l’attivazione di un servizio di grande importanza per tutti i cittadini” dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi.
Inizialmente, nella sede di Grugliasco che ospita la centrale operativa 118, la centrale unica di risposta 112 e il servizio di guardia medica di Torino sono state attivate 8 postazioni: dal 12 marzo, le postazioni telefoniche sono diventate 12, ampliabili a 24. La copertura dei turni di servizio è stata organizzata tramite il personale delle associazioni di volontariato convenzionate con l’Emergenza 118: Anpas- Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze Comitato Regionale del Piemonte, Croce Rossa Italiana- Comitato Regionale del Piemonte, Sogit – Soccorso dell’Ordine di San Giovanni Italia – Comitato Regionale del Piemonte e Università degli Studi di Torino (studenti dei corsi di Medicina e Chirurgia, del Master di Infermieristica in Emergenza e del corso Magistrale di Scienze Infermieristiche ed Ostetriche).
Il servizio sanitario regionale ha garantito il coordinamento dell’attività con i propri operatori, attraverso un modello gestionale della chiamata che ha permesso al personale in servizio di presentare le domande da porre e fornire l’indicazione più corretta per le risposte. Nelle linee guida sono state inserite anche le faq e le risposte autorizzate.
Da questa settimana, il servizio viene garantito tutti i giorni dalle 8 alle 22 con risposta da parte di personale del servizio sanitario regionale: decisione determinata dalla oggettiva diminuzione delle chiamate giornaliere e dalla necessità di “liberare” i volontari che per 4 mesi hanno garantito la loro presenza h24. La strutturazione logistica del call-center viene comunque mantenuta “pronta e disponibile” qualora ve ne fosse la necessità: le associazioni di volontariato, come sempre, hanno garantito la loro disponibilità ad ulteriori azioni di supporto.