“Contro la sinistra in Comune e al Governo l’antidoto è l’orgoglio valenzano”
Il segretario della Lega Maurizio Oddone è un fiume in piena
VALENZA – Sta entrando decisamente nel vivo (anche se mancano i candidati ufficiali) la campagna elettorale di Valenza. A pochi giorni dall’approvazione in consiglio comunale dello statuto della newco dell’acqua tra Amc e Amv non si placa l’ira del segretario cittadino della Lega, Maurizio Oddone: «La sinistra comunista a Valenza come a Roma ha un denominatore comune: la svendita e la penalizzazione del patrimonio di Valenza. Solo in questo modo si possono spiegare le decisioni dell’amministrazione di sinistra di Gianluca Barbero riguardo ad Amv Spa e la bocciatura in Commissione Bilancio dell’emendamento proposto da Lino Pettazzi a sostegno della ripresa del settore orafo e valenzano».
Sul matrimonio Amc-Amv l’esponente del Carroccio è un fiume in piena: «La pratica è stata seguita interamente dal sindaco Barbero che, in puro stile bolscevico, non ha avvisato nessuno di quanto stava accadendo, è partita due anni fa con due amministrazioni, quelle di Valenza e di Casale di sinistra ed è stata conclusa con un’amministrazione casalese di destra (la Lega è sia in giunta che in Amc attraverso il presidente Fabrizio Amatelli, le cui parole sono state criticate dallo stesso Oddone). Ed è arrivata fuori tempo massimo perché, se non ci fosse stata la proroga del mandato dovuta all’emergenza sanitaria (per carità proroga che nessuno si sogna di contestare visto quello che la città ha passato) non sarebbe stata portata a termine. Per questo ho chiesto in aula che fosse la nuova amministrazione a dover decidere il conferimento di un bene che è della comunità e non il consiglio a fare da comparsa in una vicenda che ha avuto, per Valenza, un solo attore, il sindaco attuale».
Oddone ha anche parole dure nei confronti di quanto avvenuto a Montecitorio dove l’emendamento del deputato e sindaco di Fubine Monferrato Lino Pettazzi che prevedeva misure di sostegno al sistema orafo e gioielliero non è passato.
«Anche in questo caso la sinistra che governa a Roma non ha avuto alcuno scrupolo ad affossare un provvedimento che avrebbe dato ossigeno ad un settore che è stato duramente colpito dall’emergenza sanitaria, vista anche la sua forte vocazione all’internazionalità. Il provvedimento dell’onorevole Pettazzi era stato frutto di una collaborazione tra lui e la sezione di Valenza, sempre sensibile a cogliere le esigenze ed il grido di dolore che viene dai suoi cittadini, dalle sue attività produttive».
E Oddone aggiunge quella che è la sua ricetta, che ha una sola parola chiave: l’orgoglio. «A questo stato di cose non possiamo non opporci e reagire, contrapponendo a questa ‘svendita’ che colpisce ancora di più una città che non ha ancora del tutto rimarginato le ferite della crisi economica e della recente emergenza sanitaria, l’Orgoglio di essere cittadini di Valenza. E proprio questo Orgoglio sarà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, la bussola sulla quale orientare la ripartenza della Città. L’Orgoglio degli artigiani che hanno saputo farsi apprezzare in tutto il mondo e fatto conoscere il brand di Valenza nel mondo, l’Orgoglio di una città che oggi è punto di riferimento per grandi brand mondiali del settore dell’oro e del gioiello che possono e devono convivere ed integrarsi con il suo tessuto artigianale, traendone vantaggio l’un l’altro, l’Orgoglio di una Città che ha sempre avuto una cultura ed una tradizione propria, pur ad un passo dalle colline del Monferrato, dalla piana della Lomellina e della Città di Alessandria, l’Orgoglio di un comparto commerciale che non si arrende e prima di altri in Provincia ha organizzato manifestazioni ed eventi con un buon successo, nonostante il periodo difficilissimo, l’Orgoglio di una Città che vuole ripartire da sé, con i propri mezzi, i propri uomini, senza avere suggeritori dall’esterno, mentre preferisce ascoltare i suoi cittadini invitandoli ad indicare le priorità. E questo Orgoglio sarà il nostro antidoto alla svendita ed agli errori della Sinistra».