A26: «Dal 10 luglio due corsie garantite per carreggiata in orario diurno»
La richiesta sarà avanzata domani mattina dai sindaci della Liguria al Ministero dei Trasporti
OVADA – Si è discusso anche dell’A26 e delle problematiche riscontrate quotidianamente nel tratto compreso fra il casello di Ovada e l’allacciamento con l’10 durante il tavolo tecnico organizzato qualche ora fa dalla Regione Liguria per discutere, insieme ai rappresentanti delle categorie economiche del territorio (tra gli altri, hanno preso parte all’incontro i vertici della Camera di commercio, di Confindustria, della Confesercenti, della Confocommercio, di Federalberghi, della Coldiretti, della Confcooperative della Lega cooperative) dei disagi sulla rete autostradale ligure e delle possibili azioni da intraprendere. Tanti i temi all’ordine del giorno affrontati dagli attori del comparto economico del territorio, a poche ore dall’incontro previsto fra le istituzioni liguri e il Mit. «Domani i sindaci liguri ai confronteranno con il ministro delle Infrastrutture – ha affermato il sindaco di Genova, Marco Bucci -. Porteremo, come richiesta del territorio, che dal 10 luglio due corsie in tutta la rete autostradale si garantiscano due corsie libere per ogni careggiata nella fascia oraria 6-22 e eventuali restrizioni solo durante l’orario notturno. Per noi sarebbe una soluzione accettabile per gestire l’attuale situazione critica».
Nel corso del meeting è intervenuto anche il governatore ligure, Giovanni Toti. «Nei prossimi minuti firmerò un’ordinanza – ha dichiarato il presidente regionale – per chiedere a Società Autostrade e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di predisporre immediatamente e comunque non oltre tre giorni un nuovo piano di manutenzione della rete autostradale in concessione ad Aspi che contemperi le primarie esigenze di sicurezza ‘strutturale’ con quelle di sicurezza ‘funzionale’, garantendo quindi il diritto fondamentale alla mobilità, a sua volta strumentale all’esercizio di funzioni pubbliche nonché al godimento di altri diritti di rilievo costituzionale, come, tra l’altro, la libertà di iniziativa economica».
Nel tardo pomeriggio di ieri, da Roma, è arrivato l’annuncio di un piano condiviso dal Ministero dei Trasporti e la società Autostrade per l’Italia che, entro il 10 luglio, prevede controlli e ispezioni all’interno di 147 gallerie della rete autostradale ligure. «Se ci troviamo in questa situazione – ha proseguito Toti – è perché lo screening effettuato da Aspi su 23 gallerie tra gennaio e aprile è stato valutato insufficiente dal commissario del ministero delle Infrastrutture che, in applicazione di una circolare del 1967, ha previsto a metà maggio di ripetere gli screening, intervenendo contemporaneamente su tutte le 250 gallerie liguri a cielo nudo, quindi smontando le onduline, a prescindere da ogni gradualità dell’intervento in funzione delle eventuali anomalie riscontrateNelle prossime ore chiederemo inoltre a Mit e società concessionaria di sedersi ad un tavolo per quantificare il danno provocato da inottemperanze e inadempienze di questi mesi, e questo sarà propedeutico ad una richiesta danni complessiva, che varierà dal danno biologico per il singolo cittadino al danno d’impresa delle singole categorie».