«Grazie a quel pozzo diamo delle maestre ai bimbi di Bahi»
L'associazione Pole Pole di Sezzadio da anni contribuisce allo sviluppo dei villaggi più poveri della Tanzania
SEZZADIO – Nel 2017 un primo pozzo per dare acqua al villaggio, la scorsa estate l’inaugurazione del secondo per l’irrigazione dei terreni. Grazie ai fondi raccolti dall’associazione ‘Pole Pole’ di Sezzadio ora gli abitanti di Bahi, in Tanzania, possono coltivare patate e alberi di mango, e gli animali allevati dissetarsi nel nuovo abbeveratoio. Una nuova fonte doppiamente preziosa, «perché con le patate che vengono vendute e barattate possiamo pagare le maestre dell’asilo. Lo Stato, infatti, versa gli stipendi solo alle insegnanti della scuola primaria» spiega Gigi Calmini, con la moglie Carla fondatore di ‘Pole Pole’. Già, perché se i bimbi del villaggio di Bahi possono imparare a leggere e scrivere il merito è soprattutto della onlus sezzadiese, che la scuola locale l’ha fatta costruire. Così come la primaria nel villaggio di Mkapa, «che in dieci anni è arrivata a ospitare più di 1300 bambini. Ora stiamo realizzando dei nuovi servizi igienici, perché quelli che ci sono non bastano più».
A causa del Covid i volontari di Pole Pole non potranno tornare a far visita ai villaggi prima del prossimo anno. In Tanzania l’epidemia di coronavirus ha causato poco più di una ventina di vittime, «e rispetto all’Europa è arrivata dopo – commenta Calmini – Questo anche grazie al fatto che non è un paese che vive di turismo, di europei se ne vedono pochi».
I metodi usati per curare i sintomi del Covid agli occhi di un ‘bianco’ potrebbero apparire quantomeno discutibili, «ma a quanto ci riferisce padre Onesimo Wissi (il missionario che coordina in loco i progetti di ‘Pole Pole’, ndr) sembra che funzionino. Cortecce ed erbe di solito usate contro la malaria, con alcune ‘modifiche’, pare riescano a curare anche il coronavirus».
Tra i progetti messi in cantiere da ‘Pole Pole’ anche un nuovo pozzo del villaggio di Bihawana, «perché quello esistente nei periodi di siccità è quasi inservibile. Abbiamo già presentato il progetto, il problema sono i fondi. Speriamo che nei prossimi mesi, anche grazie alle donazioni, riusciremo a raggiungere la cifra necessaria».
Sul sito dell’associazione le info per sostenere economicamente i progetti e le iniziative di ‘Pole Pole’.