Ampliamento C6O4, cambia lo scenario: l’azienda chiede sospensiva
La Conferenza: proposti limiti decisamente inferiori rispetto a quelli di Solvay
ALESSANDRIA – Solvay e ampliamento produzione C604, tutto da rivedere. E il contesto cambia perchè gli enti, coesi, hanno espresso parere negativo ad un ampliamento immediato e fornito dei limiti che, al momento, evidentemente, l’azienda non sembra in grado di rispettare. Così, Solvay ha chiesto una sospensiva per adeguare la progettazione degli impianti alle richieste degli enti che questa mattina si sono confrontati proprio durante la Conferenza dei Servizi.
I nodi focali sono sostanzialmente due: presenza del C6O4 in falda ed efficienza della barriera idraulica.
La Conferenza, compatta, ha proposto limiti che hanno un ordine di grandezza ben inferiore a quelli di Solvay.
Ora l’azienda ha sessanta giorni di tempo per riprogettare e ripresentare le proprie valutazioni che, a quel che sembra, devono necessariamente allienarsi ai dati proposti dagli esperti.
Fuori dalla sede della Provincia, sede di via Scassi, per tutto il tempo della riunione dei tecnici, hanno manifestato diverse associazioni ambientaliste, le Mamma NoPfas del Veneto, e il Comitato Stop Solvay. Hanno chiesto compatti il diniego dell’autorizzazione in virtù del diritto alla salute.