La vita di Ubaldo Arata per la rivista dell’Accademia Urbense
La prossima settimana torna "Urbs" con un numero particolarmente ricco di spunti e curiosità
OVADA – Rappresenta uno dei personaggi ovadesi del ‘900 con maggiore fascino. Ubaldo Arata è stato direttore di fotografia che ha accompagnato l’evoluzione del cinema italiano da muto fino al neorealismo, sublimando il suo contributo in “Roma, città aperta”, il capolavoro di Roberto Rossellini. Di Arata si torna a parlare nel numero di Urbs, la rivista trimestrale e ufficiale dell’Accademia Urbense che torna dopo il numero monografico preparato per il raduno delle confraternite e disponibile dalla prossima settimana.
Visione approfondita
L’intento è quello di ricercare materiale per comporre una biografica completa. In questo caso vengono ripercorsi gli anni trascorsi alla Scalera Film, dal 1938 al 1943, appena dopo la fine della lavora-zione di “Luciano Serra pilota”. Il lavoro di Ivo Gaggero delinea lo scenario nel quale Arata si muoveva, il contesto culturale, l’impegno all’interno della casa cinematografica, alcune curiosità inedite sulla persona.