In centro più controlli contro gli schiamazzi serali
Tante le segnalazioni ai carabinieri dai residenti di piazza Rossa
OVADA – Il “popolo della notte” è ricomparso in città, dopo mesi in cui anche gli ovadesi, con grande senso civico, sono usciti dalle proprie abitazioni solamente per svolgere le attività di primaria importanza. Adesso, con il lento allentamento delle misure adottate per il contenimento della pandemia, la centralissima piazza Rossa è tornata ad essere il punto di ritrovo principale per tutti coloro che, durante il “lockdown” primaverile, si sono concessi solamente qualche sporadica apparizione in un’Ovada deserta. Era quindi inevitabile che, al termine di questo periodo anomalo per tutti, nei primi fine settimana di libertà i giovani avrebbero “esploso” la loro gioia e, in alcuni casi, esuberanza.
E così è stato, anche se, da più parti – dalle istituzioni ai negozianti fino ai semplici cittadini – è stato chiesto di continuare ad essere rispettosi delle norme (dal distanziamento sociale al divieto di assembramenti, oltre ad evitare inutili schiamazzi) che regolano la buona convivenza fra le persone all’interno di una comunità. A controllare che tutto procedesse, come da auspicio, secondo le direttive, ci hanno pensato i carabinieri del comando di Ovada che, nella serata di venerdì scorso, sono transitati più volte, con le tre auto di servizio, nel centro storico della città. Dopo una prima sosta in piazza Assunta, i militari hanno percorso a piedi via Cairoli, per invitare i giovani (e non solo) a mantenere le distanze e l’uso della mascherina. Non che siano mai mancati i controlli, ma più di una volta la popolazione residente nella zona ha chiesto una presenza puntuale delle forze di polizia, anche per scoraggiare chi si siede sui gradini delle scalinate di ingresso della Scuola Primaria di Via Fiume o sullo schienale delle panchine in cemento di piazza Rossa dove, all’interno del parcheggio, spesso si radunano automobili che diffondono musica ad alto volume fino al cuore della notte.
Oltre ai residenti, a pagarne il conto sono anche i dipendenti di Econet che, non di rado, si ritrovano di fronte a uno spettacolo ben poco edificante, tra bottiglie di vetro (completamente distrutte) abbandonate a terra e residui di sputi e vomito. Diverse sono già state le segnalazioni al numero di emergenza (112) che, attraverso un coordinamento interno, contatta una delle pattuglie presenti in zona. Ma la speranza, ribadita anche in varie occasioni dalle forze dell’ordine, è di riuscire ad intervenire a monte, per evitare che la semplice “movida” possa andare oltre i limiti.