Ripartenza pensando al recupero del patrimonio comunale
Un documento di macro-previsione attesta le linee guida delle future scelte urbanistico-edilizie
ACQUI TERME – Palazzo Levi pensa ad una ripartenza che passi anche dal recupero del patrimonio immobiliare oggi in stato di abbandono. Nell’ambito di un progetto regionale ‘Misure per il riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana’, l’amministrazione Lucchini ha deciso di condividere il fine dell’iniziativa e cioè promuovere la qualità urbanistica e del paesaggio, limitare il consumo di suolo, riqualificare la città esistente e migliorare la qualità ambientale, paesaggistica e architettonica del tessuto edificato. «Il perseguimento del decoro urbano e della bellezza, intesa come qualità urbanistica, è certamente un obiettivo primario di questa amministrazione, da perseguire con una mirata progettualità e con un’attenta programmazione di carattere urbanistico, viario ed edilizio» hanno spiegato.
Nel mirino comunale, quindi, zona Bagni (ad eccezione degli edifici delle Antiche Terme, Stabilimento Regina, ex Terme Militari, edificio denominato Carlo Alberto oggetto di altri piani di recupero), il complesso ex Merlo, la sede dell’ex stabilimento Giuso, l’area ex sede della ditta Grattarola & Ceriani e quella della ditta Kaimano ed ambiti circostanti (con particolare attenzione al cantiere aperto da anni che custodisce importanti ritrovamenti archeologici).
L’individuazione di queste aree attesta in un documento di macro-previsione le linee guida delle future scelte urbanistico-edilizie per stimolare ed incentivare interventi propositivi di riqualificazione nonché fornire uno stimolo per la rivitalizzazione dell’attività edilizia e del mercato immobiliare.