Geirino: attesa per la riapertura
Sarà consentito l'accesso alla piscina e alla pista di atletica
OVADA – È prevista probabilmente per la prima settimana di giungo, con uno slittamento rispetto al calendario nazionale, l’apertura del Geirino dopo il periodo di emergenza legata al covid 19. «Ce la possiamo fare – commenta Mirco Bottero, presidente della Servizi Sportivi – non riaprire significava la fine di una stagione che è già compromessa; cercheremo di essere al via il primo giugno, ma vogliamo partire in sicurezza». La data di apertura è legata al completamento dei lavori relativi al protocollo che bisogna osservare durante questo periodo relativi alla sistemazione di due docce e i percorsi obbligati per raggiungere gli ombrelloni. Il complesso del Geirino aprirà anche per l’ingresso alla pista di atletica, mentre l’altra zona alla quale si può accedere è la piscina con l’area ombrelloni, il ristorante, i campi da tennis all’aperto potendo disputare anche partite di doppio e probabilmente anche il campo da beach volley.
«Non potevamo aprire tutto l’impianto – continua Bottero – con disappunto di qualcuno, ma dobbiamo considerare che il Geirino è una struttura che presenta più sport per cui abbiamo dovuto ponderare per bene». In 15 convolti nell’organizzazione tra cui 4 tra segreteria e reception, sei in pizzeria e cinque bagnini. Naturalmente bisognerà osservare la distanza di un metro e mezzo tra persone, gli ombrelloni occupano uno spazio di 8 metri quadri per cui sono stati ricavati circa 80 ombrelloni, mentre in piscina possono entrare 48 persone. Queste alcune indicazioni, ma andare al Geirino rappresenta per la città una valvola di svago non indifferente. «Piuttosto che andare al mare – continua Mirco Bottero – ed essere assoggetti alle regole oltre a sopportare viaggi non tranquilli in autostrada, con un paio di ciabatte ci si può recare alla piscina del Geirino dove si troverà la consueta ospitalità e cortesia».
Purtroppo l’apertura ridotta del complesso sportivo con out il campo da calcio, il palazzetto, l’ostello e i campi da tennis coperti comporteranno numerose limitazioni come i centri estivi che non verranno effettuati e che rappresentavano nelle scorse estate un movimento non indifferente. «Avevamo numerose richieste che non possiamo esaudire – conclude Bottero – le norme sono troppo rigide e un eventuale avvio dei centri costringerebbe ad ulteriori costi, oltre ad avere il personale sempre attento». Proprio i mancati introiti rappresenteranno un problema di non poca considerazione. Secondo le prime stime sembra che le perdite si aggirino tra i 180 e i 200 mila euro. Ovada con la Servizi Sportivi comunque ci prova ad affrontare questa stagione: inutile nascondere un grande sforzo sperando naturalmente nel tempo propizio e con l’impegno di offrire qualcosa per la comunità