Test sierologici, scoppia il caos dopo alcuni risultati positivi
I medici segnalano i pazienti al Sisp, che però non li prende in carico
VOLTAGGIO – Scoppia il caso dei test sierologici. O meglio, ci sono persone risultate positive agli anticorpi IgM (e negative agli IgG) che, nonostante la situazione sia stata segnalata all’Asl, non vengono prese in carico dal Sips (Servizio di Igiene e Sanità pubblica).
Una questione che sta creando tensione.
Entriamo nel merito del caso.
Intanto bisogna chiarire come la ricerca degli anticorpi con i test sierologici, almeno stando alle indicazioni generali, sia importante per capire chi è entrato in contatto con il coronavirus.
E cosa si cerca con i prelievi? Gli anticorpi (immunoglobuline) IgM e IgG: semplificando il più possibile, gli IgM vengono prodotti per primi dal corpo umano in casi di infezione, se si evidenziano invece gli IgG significa che l’infezione si è verificata da diverso tempo e quindi l’individuo ha già creato gli anticorpi.
A Voltaggio, alcuni dei cittadini che hanno effettuato il test sierologico risulterebbero positivi agli IgM e negativi agli IgG. A quel punto sono stati segnalati sulla piattaforma del Sisp dal medico territoriale. Risposta? I soggetti con questa tipologia di esami non vengono presi in carico dal sistema.
Perchè?
Secondo l’Asl, “il sierologico non ha validità scientifica ma solo epidemiologica”.
Il dottor Carlo Massa (in servizio a Voltaggio) spiega come questi test abbiano messo in difficoltà il lavoro dei medici che non sanno come comportarsi di fronte a queste situazioni. Se non, ovviamente, segnalare i casi al Servizio di Igiene che deve decidere l’iter da attivare. Nello specifico, però, ad esempio i casi positivi IgM ma negativi all’IgG non vengono presi in carico.
Il circolo sembra essere vizioso. L’Asl spiega che deve essere il medico a valutare la situazione del paziente e richiedere eventualmente il tampone.
Ma nonostante la segnalazione del medico sul portale, la risposta è comunque negativa.
Quindi, che cosa fare adesso?
I pazienti positivi a quel tipo di anticorpo sono giustamente preoccupati, ma i medici non avrebbero facoltà di intervenire.