Chiusura Santo Spirito: parla la direttrice
«E’ una decisione che ci fa soffrire e che, siamo consapevoli, farà soffrire»
ACQUI TERME – «Con molto dispiacere, dopo un’accurata riflessione e una serie di valutazioni, venerdì 15 maggio è stato comunicato ai dipendenti, ai genitori e ai collaboratori, che l’Istituto Santo Spirito non riprenderà l’attività didattica a settembre – informa la direttrice Suora, Elisa Vasino – Purtroppo la grave crisi da Coronavirus ha colpito una situazione precaria dell’Istituto che si trovava già in una condizione di sofferenza sia per mancanza di vocazioni e quindi di suore da poter dedicare all’attività scolastica, sia per il numero ridotto di iscrizioni che nel tempo diminuiranno, complice la denatalità e i problemi economici delle famiglie sempre maggiori».
La notizia della chiusura della scuola salesiana, istituzione ultra centenaria dell’offerta acquese, ha lasciato basita la comunità staziella che ha reagito in maniera anche concitata e sdegnata ad una decisione che spazza via qualcosa di più di una semplice sede divulgativa. Con la chiusura della scuola, infatti, anche la comunità religiosa lascerà, entro la fine dell’estate, Acqui Terme e quindi addio oratorio.
«E’ una decisione che ci fa soffrire e che, siamo consapevoli, farà soffrire – ha continuato Suor Elisa – Purtroppo ci sono vicende della vita di fronte alle quali ci troviamo a dire, nostro malgrado, che non è possibile continuare. Desideriamo ringraziare gli insegnanti, il personale, le famiglie, i collaboratori e i giovani che non solo in questo anno ma anche nel passato hanno vissuto al Santo Spirito, così come tutte le suore che nel tempo si sono avvicendate nella scuola, nell’oratorio e nelle altre attività. Non vogliamo certamente dimenticare tutte le persone che a diverso titolo ci stanno accompagnando in questo momento difficile e ci comprendono in questa nostra decisione. Siamo sicuri che il bene seminato rimane e fruttificherà a suo tempo».
Per salvare la scuola si sono mobilitati politica, curia e comitati di cittadini. La speranza è di un tavolo di confronto partecipato da tutti i soggetti coinvolti (soluzione auspicata soprattutto dai genitori) dove escogitare soluzioni per salvare quantomeno l’eccellente offerta didattica dell’istituto, sintesi di educazione salesiana centenaria e modernità.