Storie da Covid: la quarantena infinita di Antonella
Segregata in casa da un mese e mezzo, Antonella Sabria ha anche perso il lavoro...
ACQUI TERME – Antonella Sarbia è in quarantena dal 5 aprile, segregata in casa perché il marito ha manifestato sintomi riconducibili al Covid-19, anche se nessuno lo ha mai visitato. Informato il medico di base, questi ha provveduto a censire tutta la famiglia, di fatto condannandoli alla bolgia del Sisp alessandrino. «Messi in quarantena da una telefonata del dottore, abbiamo provato ogni giorno, per ore, a parlare con qualcuno del Sisp per capire come curarci, quando fare il tampone e come regolarci per il lavoro» racconta la donna.
La questione occupazione, nella storia di Antonella Sarbia, è centrale. Dopo la ‘maledetta telefonata’, la commessa ha avvertito in via preventiva il datore di lavoro, «in attesa della comunicazione ufficiale» precisa. E qui cominciano le stranezze di un censimento discutibile: «Dopo una settimana, sulla mia mail personale è giunta la comunicazione di ‘quarantena con sorveglianza attiva’ relativa a mio marito (tra l’altro con il cognome errato) – dice sgomenta – Della mia nessuna notizia. Nelle ripetute telefonate al Sisp e al medico io non risultavo da nessuna parte e ogni volta l’operatore provvedeva a registrare nuovamente i miei dati. Ma di mail nemmeno l’ombra».
I giorni di Antonella passano nella speranza (vana) di una comunicazione ufficiale che possa giustificare le sue assenze dal lavoro, «divisa tra il dovere di un comportamento corretto per evitare di contagiare gli altri e la paura di perdere il posto» ammette. Lentamente la procedura del marito va avanti e dopo dodici giorni ecco il tampone: negativo. «Il nostro medico, consultando la banca dati, mi ha confermato che non ero ancora registrata, quindi, tenuto conto l’esito di mio marito, ho deciso di tornare al lavoro per cercare di salvarlo».
C’è però un epilogo a sorpresa. «Due giorni dopo aver preso servizio, sulla mia mail è arrivata la comunicazione di prosecuzione della quarantena, senza che io abbia mai ricevuto la prima». Alla scadenza, il contratto non è stato rinnovato.
Antonella Sarbia (censita dal Sisp mille volte con mille errori) ha fatto un tampone – negativo – ma oggi non può cercare un’occupazione perché, reclusa in casa, vive un purgatorio senza fine in attesa del secondo test.