Madri Pie: “Presto iniziative a favore della parità scolastica”
Presa di posizione dell'Istituto dopo la chiusura del "Santo Spirito" di Acqui
OVADA – La denuncia arriva dal CISM e dall’USMI, due delle sigle che riuniscono le congregazioni religiose gestori di moltissime scuole, che sottolineano la mancata considerazione del Governo – nell’ambito del “Decreto Rilancio” – nei confronti degli istituti privati. “Pur confermando – si legge nella nota diffusa dai due enti – la volontà di non mollare questo settore vitale della vita e del futuro del nostro paese, fucina di umanesimo e di pluralismo culturale, intendiamo rimarcare l’estrema difficoltà finanziaria che porterebbe inevitabilmente alla chiusura”. Qualche giorno fa l’Istituto Santo Spirito di Acqui ha comunicato che a settembre non riaprirà più.
“Una scuola che chiude è sempre un impoverimento del territorio, della cultura, dell’istruzione” spiegano dall’Istituto Santa Caterina, Madri Pie di Ovada, dove la situazione viene monitorata costantemente. “A vent’anni di distanza la parità scolastica, è ancora incompiuta sotto il profilo dei diritti – aggiunge la preside dell’Istituto, Luciana Repetto -, ma ha funzionato benissimo sotto il profilo dei doveri, che le scuole paritarie serie hanno rispettato. Alla base un condizionamento ideologico e culturale che non considera ancora la paritaria come scuola pubblica, facente parte a tutti gli effetti del sistema pubblico di istruzione. Si aggiungono anche non pochi pregiudizi: non siamo scuole dove si regalano i voti, né per famiglie benestanti, così come i nostri istituti non sono ricchi. Basilare sarebbe il discorso della libera scelta educativa, ma forse non è il momento di impostare confronti ed interpretazioni su un tema che è accolto in tutti i paesi europei, anche in quelli meno cattolici, ma non ancora in Italia. In un periodo di emergenza sanitaria e di crisi economica, bisogna fare i conti: con una previsione di entrate dovute alla difficile situazione economica, i bilanci delle scuole paritarie non riusciranno a sostenersi e molte scuole sono a rischio di chiusura. E la chiusura delle paritarie comporterebbe un maggior onere per lo Stato, che deve pure gestire il distanziamento e un futuro anno scolastico incerto sotto il profilo organizzativo”.
“Nei prossimi giorni – concludono dalla scuola di via Buffa – anche l’Istituto Santa Caterina metterà in atto iniziative per sostenere una campagna informativa volta a sensibilizzare la comunità scolastica e il territorio e a “rendere le nostre scuole meno invisibili” agli occhi della gente, del parlamento e del governo. Faremo iniziative attraverso la stampa, i social, i nostri mezzi di comunicazione, gli organi collegiali e la comunità scolastica”.