Ex Ilva: Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero a oltranza
"Incomprensibile l'atteggiamento dell'azienda: prima chiede la deroga per ripartire, poi ferma tutta la produzione"
NOVI LIGURE — Sciopero a oltranza allo stabilimento Arcelor Mittal di Novi Ligure. Lo hanno proclamato le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil congiuntamente alle Rsu di fabbrica. Lo sciopero ha preso il via questa mattina alle 6 e riguarda tutti i dipendenti chiamati al lavoro. L’astensione sarà a tempo indefinito: «Fino a quando l’azienda non cambierà le proprie posizioni e non chiarirà qual è il progetto industriale per tutto il gruppo e in particolare per lo stabilimento di Novi», dicono Anna Poggio, Salvatore Pafundi e Alberto Pastorello a nome di Fiom, Fim e Uilm.
Lo sciopero è conseguenza del mancato accordo sulla cassa integrazione per Covid. Per i sindacati, è «incomprensibile» l’atteggiamento dell’azienda «che da un giorno all’altro ha deciso di fermare tutto lo stabilimento di Novi Ligure, dopo averlo fatto ripartire prima dell’apertura nazionale, chiedendo la deroga prefettizia».
Ieri intanto hanno manifestato a Genova le tute blu dell’ex stabilimento Ilva di Cornigliano. «La decisione dei vertici aziendali di Ilva di chiedere, come è successo per lo stabilimento di Novi Ligure, prima la deroga al prefetto per riprendere la produzione e poi, a distanza di pochi giorni, annunciare la richiesta di cassa integrazione, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato dal Governo», ha fatto sapere il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro. «A fine mese dovrà essere presentato il nuovo piano industriale e a tutt’oggi c’è un assoluto buio sui programmi di rilancio dell’azienda. Non è accettabile che la principale azienda siderurgica navighi a vista e soprattutto assuma decisioni contraddittorie a distanza di pochi giorni. Per il futuro dell’Ilva serve chiarezza ed è giusto che il Governo ascolti le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori che sono scesi in piazza a Genova e chiami al più presto ad un tavolo di confronto Arcelor Mittal», ha detto il deputato ovadese.
Giordano Otello Marilli, segretario cittadino del Partito Democratico, ha espresso «vicinanza e solidarietà ai lavoratori» e ha chiesto «che tutte le istituzioni, a partire da quelle locali, si attivino per salvaguardare il lavoro e le prospettive dell’azienda».