Frane, isolamento e problemi: Rocca rimane un «paese da salvare»
Diversi i versanti da consolidare per dare al paese una prospettiva meno precaria per i prossimi anni
ROCCA GRIMALDA – «Rocca Grimalda è ancora un paese dal salvare». Non usa giri di parole Giancarlo Subbrero, sindaco di uno dei comuni più colpiti dall’alluvione dello scorso autunno. Il ripristino della strada di San Bernardino, nella frazione di Villa Botteri, è atteso per la fine di maggio. Un piccolo segnale di normalità in un paese che di normale, da qualche mese a questa parte, ha davvero poco. La situazione di isolamento denunciata nell’assemblea pubblica con la Provincia di inizio febbraio rimane pressoché invariata.
«Chiaramente – prosegue il primo cittadino – la situazione della strada delle fontane (la Provinciale 199, principale ingresso dalla Ovada – Alessandria, ndr) è l’aspetto più preoccupante. Ma non possiamo dimenticare tutte le frane a corona del centro storico, da Santa Limbania, a Castelvero, dalla strada delle Vecchie a via San Giovanni». Una precarietà diffusa che emerge dai documenti che il Comune, in particolare la perizia geologica complessiva, ha messo a disposizione della stessa Provincia. Un vero rompicapo burocratico se si considera che nel caso della 199 a minacciare la strada sono tante situazioni distinte nei terreni privati lungo i due chilometri di carreggiata.
Ma quanto serve per mettere in sicurezza il paese? Questa è la domanda alla quale attualmente è difficile dare una risposta. Secondo le indagini effettuate dallo studio Ingeoproject almeno 400 mila euro per il versante sotto Santa Limbania, 600 mila per i fronti sotto la casa di riposo e la Torricella, 250 mila per via Beata Vergine delle Grazie, 150 mila per via San Giovanni. Un conto plausibile, anche se nel frattempo aumentato, indicherebbe necessità per 1.400.000 euro. Cifre irraggiungibili.