Artico: “La società presto definirà le strategie”
Per il ds impossibile riprendere. "Ci devono dire come ripartiremo in autunno"
ALESSANDRIA – “Vorremmo tutti tornare in campo, ma in questo momento non ci sono assolutamente le condizioni“. Fabio Artico, ds dei Grigi, va oltre. “Ancora non sappiamo come ripartiremo in autunno: avremmo, invece, bisogno di certezze. Le società devono avere garanzie su date, formule, anche aiuti. Invece, da oltre un mese a questa parte tutti intervengono, anziché sedersi ad un tavolo e prendere le decisioni più logiche per tutto il sistema“.
Nel ‘decreto rilancio’, atteso nelle prossime ore, è prevista anche la cassa integrazione per i giocatori. “Così ha specificato il ministro Spadafora e ribadito anche il presidente della Lega Pro Ghirelli: è un primo intervento richiesto, che si concretizza”. Però la Figc non sembra aver gradito il passo in avanti della serie C e il presidente Gravina vorrebbe che anche la terza serie ripartisse, almeno per i playoff. “Capisco che il merito possa non piacere a qualche società. Però, in fondo, anche per la promozione delle prime tre si è applicata la stessa regola e ci sono stati molti più consensi. Eppure il Vicenza ha solo 6 punti sulla seconda e la Reggina, prima dello stop, aveva perso un po’ di vantaggio. Dunque quando si sceglie un criterio dovrebbe valere per tutto, non solo per una parte di decisioni“.
Davvero impossibile tornare in campo? “Insisto: vorremmo tutti giocare le undici gare che mancano e i playoff. Anche l’Alessandria aveva ambizioni, era in crescita. Chissà dove sarebbe stata il 26 aprile se la stagione fosse stata regolare. Il protocollo sanitario, come è adesso, è inapplicabile alla C: come fa un club di terza serie a tenere segregati un mese e anche più giocatori, staff, magazziniere, medici, massofisioterapisti? Non ci sono società che hanno una foresteria propria: forse solo il Bari, ma non dimentichiamo il parere negativo dei medici sportivi dei 60 sodalizi. Sarebbe davvero di difficile realizzazione anche per una società sana, solida e attrezzata come l’Alessandria. Pensiamo al centro di allenamento: è di proprietà della Michelin, dunque servirebbe anche un accordo con l’azienda. Sarebbe da sanificare due volte al giorno, servirebbero migliaia di tamponi, che non si trovano neppure per chi è in prima linea nell’emergenza”.
A proposito di tamponi: Ciccio Cosenza positivo. “Il giocatore mi ha telefonato, e ha contattato la società, appena ha avuto l’esito. Il video? Ha fatto bene a comunicare a tutti, mi auguro che si risolva in fretta. Fortunatamente sta bene, non ha sintomi. Ecco, proprio dal caso di Ciccio prendo spunto per immaginare cosa potrebbe succedere se, in un gruppo, si riscontra una positività. Tutti in quarantena, perché con questo virus, e con la salute delle persone, non si gioca. E, dunque, campionato di nuovo interrotto per la squadra coinvolta”.
Nell’attesa di decisioni Fabio Artico è al lavoro. “I contatti con i procuratori sono quotidiani. A breve mi incontrerò anche con il presidente, con cui mi sento ogni giorno. Prima serve una ufficialità sulla fine del campionato di serie C e servono indicazioni su come potremo impostare la stagione prossima. Due gironi di B subito? La sparata di chi gioca a intorbidare le acque”.
Quattordici giocatori sono in uscita tra fine prestito (15, contando anche Cambiaso) e scadenza contratto. “Si sta già ragionando. Possibile che anche qualche prestito sia preso di nuovo in considerazione e possa tornare in grigio. Per il momento stiamo vivendo un campionato che non è stato concluso ufficialmente, con situazioni ancora da definire”.
Il campionato deve ripartire a porte aperte, come chiedono i gruppi Ultras. “Non si discute: i tifosi sono una parte fondamentale, senza di loro non è calcio”.