“Asl Al, ridiamo il valore che merita alla Conferenza dei sindaci”
Le proposte dei sindaci di Novi, Cabella, e Tortona, Chiodi
NOVI LIGURE – “Riappropriamoci dell’operatività della conferenza dei sindaci dell’Asl Al, purtroppo abortita sul nascere, al momento della prima convocazione della consiliatura in corso, nel settembre del 2019”: questa la proposta lanciata dai sindaci di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, e di Tortona, Federico Chiodi, a margine del dibattuto sulla sanita locale innescato dalla nomina direttore sanitario dell’Asl Al di Federico Nardi.
I due primi cittadini, dopo aver augurato al neo nominato di esplicare il suo compito nel migliore dei modi e nell’interesse dell’azienda sanitaria, intervengono sul dibattito che in precedenza si era concentrato sulla presunta necessità che i sindaci dei Comuni maggiori della provincia si ‘facessero valere’ al riguardo della gestione del presidio ospedaliero cittadino: “Ci chiedevano di opporre veti a soggetti non graditi che avrebbero potuto ostacolare gli sviluppi futuri delle strutture di riferimento. In proposito – sottolineano Federico Chiodi e Gian Paolo Cabella – non possiamo esimerci dal sottolineare la necessità di esaminare attentamente la posizione dei sindaci. I Comuni sono rappresentati dai rispettivi sindaci all’interno di un organismo a livello provinciale, definito Conferenza dei sindaci, con compiti prevalenti di indirizzo e di controllo sui piani di programmazione e pianificazione delle aziende, senza possibilità di interferenza diretta nell’attività gestionale di queste ultime”.
Precisato ciò, aggiungono: “Se davvero tutte le forze politiche presenti sul territorio volessero dare un loro contributo fattivo, questo dovrebbe andare nella direzione di far funzionare la Conferenza in questione, in modo tale che la stessa possa assumere, rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni, il ruolo assegnatole dalla norma: i sindaci cioè si devono riappropriare della funzione di rappresentanza della propria comunità partecipando attivamente alle attività previsionali a di rendicontazione dell’Asl, senza andare in ordine sparso, con azioni scoordinate, impulsive e spesso anche inefficaci”.
Segue l’affondo finale: “Perché l’operatività della Conferenza dei sindaci dell’Asl Al è abortita sul nascere, al momento della prima convocazione nel settembre 2019? Forse per espressa volontà di un partito politico che ha fatto in modo che mancasse il numero legale, preoccupato di una evidente diversità di maggioranze scaturite dopo le elezioni del 26 maggio? E allora? Cosa facciamo in termini propositivi per la gestione della sanità? Oppure si pensa che il concetto di sanità si individua semplicemente nella lotta tra città per avere l’ospedale più grande? I fatti stanno dimostrando che non è così”.