Cassinelle: la didattica a distanza raccontata in Svizzera
Un articolo pubblicato sulla piattaforma Roteco parla di come la robotica possa affiancare la didattica tradizionale
CASSINELLE – «Le idee, se lasciate nei cassetti ammuffiscono. È necessario che siano libere di circolare per prendere forma e sostanza». Una frase utilizzata soventemente da Marisa Mazzarello, fino a due anni fa direttrice della Casa di Carità Arti e Mestieri, che è diventata un mantra per Federica Barigione, maestra della Scuola dell’Infanzia di Cassinelle che, attraverso Roteco – la comunità di insegnanti nata in Svizzera per lo scambio delle attività didattiche con la robotica educativa – ha avuto modo di proporre una soluzione innovativa nel campo dell’insegnamento. Un piccolo robot, che entra a far parte della didattica nella scuola per i più piccoli.
«È stata Marisa Mazzarello a farmi conoscere la piattaforma – afferma l’insegnante -. Grazie a questo strumento si abbattono i confini geografici e le idee circolano liberamente in modo da poter prendere il meglio da tutti». Il progetto presentato prevede l’introduzione del piccolo robottino “Ape Bee Bot”. Barigione ne parla diffusamente all’interno dell’articolo “L’importanza delle emozioni nell’attività robotica”, tradotto anche in francese dalla piattaforma stessa e pubblicato la scorsa settimana. «I bambini fin da piccolissimi vivono in un mondo digitalizzato. Noi, in quanto educatori, non possiamo non tener conto della realtà». I bimbi coinvolti nel progetto hanno un’età che oscilla tra 3 e 5 anni. Il piccolo robottino a forma di ape è diventato un loro amichetto. Tutto avviene attraverso un “coding”, un codice prestabilito che lo fa muovere. I piccoli imparano ad utilizzarlo giocando al fine di poter interagire; un momento che diventa propedeutico alla fase del gioco-apprendimento.
«In questo particolare momento senza la frequentazione tradizionale – aggiunge la maestra – abbiamo potuto fare lavori a distanza in cui i bambini si sono trovati a proprio agio perché già abituati all’interattività». Il segreto è sempre quello di dare ai bambini un codice sul quale lavorare. «Abbiamo inviato, in digitale, delle griglie ai genitori. I bambini, spostandosi fra le varie caselle e colorandole, arrivano ad ottenere un’immagine: un sole che ride o un disegno divertente. Tutto questo stimola diverse abilità cognitive e logiche. A Cassinelle si è subito creata con la mia collega Carmela Fiorello la giusta sinergia; lo stesso è successo con i genitori dei miei piccoli, una condizione indispensabile per fare un buon lavoro. Nella mia esperienza ho potuto notare quanto una costante frequentazione dell’asilo, nella fascia compresa tra tre e sei anni di età, porti grandi benefici nelle successive tappe scolastiche che verranno vissute con minore ansia e paura».