«Chiesto il ripristino della Acqui-Asti». Villa Igea dimezza i pazienti Covid
ACQUI TERME – «Evidentemente la ‘fase 2’ ha eliminato il detto “parenti serpenti”», il sindaco Lucchini commenta con una battuta l’effettivo incremento di automobili sulla rete stradale provinciale, «forse anche il cugini più lontani sono diventati improvvisamente importanti pur di uscire di casa. Scherzi a parte, il tema è serio. Questa è una fase in cui ci si divide tra coloro che vorrebbero una maggiore libertà di movimento e coloro invece che ne vorrebbero meno. Il compito delle istituzioni è quello di garantire il miglior equilibrio possibile per la sicurezza sia dal punto di vista sanitario che economico».
In mattinata il Sindaco ha ricevuto in visita il vice presidente della Regione, Fabio Carosso: «Insieme al vice presidente abbiamo ragionato sulla possibile riapertura della linea Acqui-Asti, perché la mancata possibilità di muoversi su questo asse ferroviario sta diventando molto impattante per il nostro territorio. Inoltre abbiamo fatto visita alla sede dell’associazione nazionale Carabinieri, che ci ha presentato un progetto partito due mesi fa tramite il quale sono state realizzate circa 4mila mascherine in stoffa lavabili che presto consegnerò ai volontari della Protezione Civile per essere distribuite alla cittadinanza».
Da Lucchini un chiarimento poi sull’utilizzo dell‘autocertificazione, «che resta obbligatoria. Sono cambiati i motivi di comprovata necessità per cui è possibile spostarsi del proprio comune di residenza. Permane anche l’ordinanza dell’obbligo di mascherina negli spazi aperti, che sarà mantenuta finché non si registrerà un deciso abbassamento del numero dei contagi e quando non ci sarà più il rischio di incorrere in una nuova epidemia. Questo anche per scongiurare un nuovo lockdown, che sarebbe un vero dramma per la nostra economia».
Nel frattempo, a Villa Igea si sta programmando la fase di uscita dall’esperienza Covid, «in cui ha ospitato decina di pazienti positivi al virus. Nella prossima settimana sarà dimezzato il numero delle persone presenti nella struttura. Ciò è un ulteriore motivi per sperare di uscire prima possibile da questa fase epidemica».