Tamponi incerti, famiglia segregata in casa
Per Stefano, il papà, i due tamponi effettuati sono risultati negativi. Il test sierologico, però...
ACQUI TERME – Mentre per molti è iniziata la Fase 2, alcune famiglie dell’Acquese sono ancora impantanate in un’eterna quarantena senza via di uscita; ad esempio Stefano, Giulia e la piccola Margherita segregati in casa da fine marzo in attesa di tamponi. Seppur i componenti del nucleo familiare siano stati registrati al Sisp a distanza di due giorni (in virtù del manifestarsi dei sintomi), prima la madre e poi padre e figlia, le disposizioni per essere sottoposti a tamponi sono state rincorse, sollecitate e alla fine non coordinate.
Il più ‘fortunato’ è Stefano, sottoposto a due tamponi orofaringei, il primo a distanza di 16 giorni dall’inizio dei sintomi (e della cura), il secondo a 24: entrambi negativi. Un test sierologico a pagamento, effettuato per scrupolo a fine aprile prima di tornare a lavoro, ha scombinato le carte con un risultato ‘positivo’ che lo ha rigettato nelle segrete della quarantena.
Alla piccola Margherita è toccato il 16 aprile. Risultato comunicato il 25: positivo. La bambina dovrà fare altri due tamponi ma ad oggi, nonostante i solleciti telefonici, nessuno sa dire quando. Sorte analoga per Giulia che ha sostenuto l’esame orofaringeo il 21 aprile con esito negativo (comunicato il 28): «Nell’attesa di esser contattati, continuiamo la nostra esistenza da segregati».