Le bimbe “bulgare” del sindaco Riboldi
Critica politica, satira e beatificazioni
CASALE – La popolarità del sindaco di Casale Federico Riboldi, a nemmeno un anno dal suo insediamento a palazzo San Giorgio, è alle stelle. Già forte di percentuali “bulgare” alle amministrative del 2019, il giovane politico casalese ha visto i suoi consensi salire ulteriormente in queste settimane di emergenza Covid.
Merito di tante buone iniziative che hanno fatto sentire l’amministrazione vicina alla cittadinanza indubbiamente ma anche dell’innata capacità comunicativa del primo cittadino, potenziata da uno staff di professionisti che hanno, solo per fare un esempio, reso un appuntamento giornaliero irrinunciabile il video serale di aggiornamenti sulla situazione cittadina, un po’ come il Carosello o il Rischiatutto di tanti anni fa.
Sui social in particolare, non lo si scopre certo oggi, Riboldi è fortissimo. Si pubblica una qualsiasi sua immagine e fioccano like, complimenti, condivisioni.
La politica però è (e deve essere) anche luogo di scontro, di civile scambio di opinioni, talvolta antitetiche. Le voci fuori dal coro nel panorama locale tuttavia sono rare e decisamente tenui e, anche quando arrivano, immediate scattano le levate di scudi dei sostenitori del sindaco, che le sommergono, senza soluzione di continuità, quasi come fossero una bestemmia grave, irricevibile.
A dire qualcosa di avverso (o contro), sembra che molti si sentano come quando, specialmente da ragazzi, ci si accorgeva di aver detto pubblicamente qualcosa di sbagliato e, nel gelo degli interlocutori, si interrompeva il silenzio pronunciando la parola “scherzo”, per disconoscere quanto affermato poco prima.
In questo clima sono nati la pagina Facebook e il profilo Instagram “Le bimbe di Federico Riboldi” che, in un paio di giorni, hanno iniziato a farsi conoscere tra i casalesi. La community segue il trend di “Le bimbe di Giuseppe Conte”, pagina nata da qualche settimana per celebrare il premier e le sue conferenze stampa; una realtà che, a sua volta, aveva preso ispirazione da un’altra celebre pagina satirica, “Le bimbe di Lilli Gruber”, nata precedentemente.
Satira, appunto. Lo strumento attraverso il quale, con la pagina “Le bimbe di Federico Riboldi”, si riesce a dire quello che, personalmente, non si può proprio dire. A questo serve la satira intesa come critica all’attualità che ci circonda. Nella pagina delle sue bimbe, Riboldi è “meme” in simpatici fotomontaggi, amore proibito di una folla di uomini e donne, inserito su manifesti, vademecum, opere d’arte (con buona pace di Banksy).
Alle “bimbe” del sindaco almeno due meriti. Il primo è certamente quello di saper strappare un sorriso ai concittadini frustrati da limitazioni, lutti e privazioni, e poi c’è la capacità di critica, come quando ieri sera hanno citato la notizia della nomina di Riboldi a “Vice responsabile nazionale del Coordinamento autonomie locali di Fratelli d’Italia”: una carica di partito che, seppur prestigiosa e “nazionale”, ha il nome di una supercazzola degna del Mascetti. In pochi hanno capito di cosa si tratti eppure, rapidi e inesorabili, ecco gli applausi e la beatificazione. L’ennesima.