“Cinque milioni di euro per far ripartire lo sport”
Dalla Regione: lo stanziamento va all'approvazione della giunta
TORINO – “Un piano di interventi straordinari a sostegno dello sport piemontese, per far fronte alle criticità determinante dall’emergenza sanitaria”. Lo ha di nuovo annunciato l’assessore regionale Fabrizio Ricca durante i lavori della sesta Commissione, durante la quale è stato espresso parere favorevole, a maggioranza, al piano triennale elaborato dall’assessorato allo sport.
Cambia la somma rispetto a quella indicata un mese fa come subito disponibile – a marzo si era parlaro di quattro milioni- anche se ancora mancano criteri certi per l’assegnazione dei contributi alle 12mila società dilettantistiche, affiliate a tutte le federazioni e agli enti di promozione sportiva. “Cinque milioni di euro“, ha specificato l’assessore, per aiutare realtà tra loro differenti, per dimensioni e soggetti coinvolti. Come saranno distribuiti ancora non è stato detto, se non ribadire “particolare attenzione alle piccole realtà e all’attività giovanile“. L’obiettivo è evitare la chiusura per mancanza di liquidità. In realtà, dei cinque milioni complessivi, quattro (come in origine) saranno destinati “subito a copertura delle spese correnti di funzionamento e di gestione ordinaria degli impianti e delle attività per i mesi di interruzione”. L’altro milione, così Ricca, servirà “per i bandi tradizionali, che moduleremo, a emergenza finita, anche con il supporto di Coni, Comitato italiano paralimpico e Federazioni”.
Per Paolo Bongioanni, presidente della Commissione, “serve convocare associazioni sportive e Coni per definire un protocollo condiviso in vista della riapertura in sicurezza delle società”. Protocolli e riaperture che dovranno, però, essere definite anzitutto a livello nazionale, seguendo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità e dei medici sportivi.
Per i club dilettantistici ora servirà capire come richiedere questi contributi non appena ci sarà l’approvazione definitiva: l’urgenza è tanta e per gli impianti ci sono anche le incognite per chi utilizzava palestre all’interno delle scuole. Fra le richieste dei dirigenti anche una ridefinizione dei canoni di affitto delle strutture.