La città piange la scomparsa di Stefano Ferrando
Delegato Ais per la zona di Alessandria e Acqui, un grande lavoro per il rilancio della produzione vitivinicola dell'Ovadese
OVADA – Protagonista del lavoro di rilancio del territorio e del nome di Ovada nel campo della produzione vitivinicola. La città piange la scomparsa di Stefano Ferrando, delegato Ais per la zona di Alessandria e Acqui. Non è riuscito a vincere la battaglia che da qualche tempo portava avanti contro il Coronavirus. Una grande passione per il vino quella che si è sviluppata negli anni. Una parabola professionale vissuta all’interno dell’Elettromeccanica Bovone, in parallelo i corsi con Onav e a partire dagli anni ’90 con l’Associazione Italiana Sommelier. Un impegno che l’aveva portato alla collaborazione con l’Enoteca di Acqui e dal 2015 alla vice presidenza dell’Enoteca Regionale di Ovada, un contributo fondamentale per la crescita degli ultimi anni. Ferrando aveva 65 anni. Una grande passione spesa anche nel campo della didattica per avvicinare la vino anche semplici appassionati con corsi diversi e format innovativi. Lascia la moglie Luciana, i figli Nicola e Davide. “Stefano è una persona che ha fatto tanto per Ovada, gliene saremo sempre grati – spiega Gabriele Gaggino, presidente di CIA per la zona – Si è speso per il territorio e non solo: numerosi i suoi viaggi per promuovere i nostri prodotti”. “Eravamo molto legati, il suo lavoro è stato tanto e molto importante, per sviluppare le potenzialità del territorio – aggiunge Italo Danielli, presidente del Consorzio dell’Ovada docg – Ci ha dato molti consigli utili. La sua scomparsa, improvvisa, ci addolora. Al di là del ruolo professionale, è stata una persona di livello e di grande amicizia”Ci mancherà molto”(ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO)