Parco del Po Non solo rondini È la stagione delle migrazioni
Nella nostra provincia, oasi ideali per chi fa tappa prima di volare verso Nord. Il problema dell’inquinamento
Potessimo uscire, riusciremmo a constatare di persona. Ma volentieri ci fidiamo di chi sa e, contestualmente, della storia che vuole la nostra provincia una delle tappe per uccelli migratori che qui possono rifornirsi di cibo prima di spiccare il volo verso il Nord Europa, in attesa di affrontare il percorso inverso per andare a cercare tepore quando lassù arriverà la stagione fredda.
L’ornitologa Laura Gola è il tecnico faunistico del Parco del Po vercellese e alessandrino, una porzione di territorio che parte da Crescentino e arriva a Isola Sant’Antonio, includendo aree rivierasche dell’Orba.
«Queste sono le settimane propizie per apprezzare le migrazioni anche nella nostra zona – spiega – È un bellissimo periodo, in cui assistiamo anche alla sosta degli uccelli nei cosiddetti “siti tappa”, ovvero in quelle zone dove possono nutrirsi e accumulare energie nel grasso, così da poter riprendere il volo. Non va dimenticato che esistono specie che possono volare, di continuo, anche per migliaia di chilometri. Fondamentale per loro è, dunque, trovare insetti, cosa che avviene in particolare nelle aree umide. Il problema è dato dalla crisi della biodiversità e dalla conseguente diminuzione degli insetti stessi».
Le zone più interessanti nella nostra provincia includono un’area prossima alla confluenza tra Po e Tanaro (Bassignana, Alluvioni, Isola Sant’Antonio), il Valenzano e oasi dell’Orba, tra Predosa e Bosco Marengo. «È la stagione, questa, in cui si possono apprezzare le rondini, ma che i balestrucci, che appartengono alla stessa famiglia ma che nidificano sotto i terrazzi, oppure i rondoni che, anticamente, nidificavano nelle rocce e ora, con l’antropizzazione, cercano anfratti. Lungo l’Orba, poi, si possono vedere l’airone cinerino, ormai adattatosi anche al nostro inverno, la garzetta o la nitticora». La bella sorpresa sono le gru. «C’erano fino a un bel po’ di anni fa, poi sono sparite. Nel 2015 il gradito ritorno. Non nidificano qui, ma sostano durante la migrazione».
E, tra non molti giorni, avremo merli, capinere, cinciallegre, gazze e usignoli, presenti anche ad Alessandria. «Dove però – si rammarica Laura Gola – scarseggiano sempre più i passeri, che erano molto comuni. Un fattore penalizzante è l’inquinamento ambientale. I fitofarmaci usati in agricoltura eliminano quegli insetti che, per loro, sono vitali».