Upo, test ‘in house’ per il coronavirus
TORINO – L’Università degli Studi di Torino (UniTo) e l’Università del Piemonte Orientale (Upo) hanno allestito un test ‘in house’ per l’identificazione del coronavirus dai tamponi eseguiti sul territorio. Le due università piemontesi si sono coordinate per rispondere alla richiesta della Regione Piemonte di effettuare test diffusi per lo screening del virus. Ad annunciarlo è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio assieme all’assessore all’Innovazione e agli Atenei, Matteo Marnati.
“In questo modo – ha spiegato il presidente Cirio – la Regione riesce a fare fronte all’esigenza di fare più tamponi sapendo che più test si faranno, più reagenti saranno necessari. Così abbiamo coinvolto le nostre eccellenze come le due Università di Torino e del Piemonte Orientale. In pochi giorni abbiamo incrementato l’attivazione dei laboratori da 2 a 18 e soltanto ieri abbiamo eseguito oltre 3.600 tamponi”.
Il test si basa sulla tecnica nota come reazione a catena della polimerasi per trascrizione inversa (RT-PCR) utilizzando un kit per la diagnosi del virus, assemblato e testato per la sua validità in laboratorio. Il kit comprende reagenti identificati come ottimali per il rilevamento dell’Rna del virus e attualmente reperibili per assicurare ai laboratori diagnostici un costante e sicuro rifornimento. Inoltre, è stato progettato per essere utilizzabile dalle diverse strumentazioni di cui sono dotati i centri diagnostici.
Il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolare, di cui il dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute è il maggior afferente, e il Centro di Ricerca Traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche (Caad-Upo) possiedono laboratori attrezzati e ricercatori altamente specializzati che hanno risposto numerosissimi, con entusiasmo, mettendosi a disposizione immediatamente.
«Upo – commenta il rettore Gian Carlo Avanzi – ha risposto all’appello della nostra Regione attraverso l’impegno, l’entusiasmo e l’abnegazione dei suoi ricercatori, che hanno messo in campo il loro elevato profilo professionale per arrivare in brevissimo tempo a questo importante risultato. Come medico e come rettore sono davvero orgoglioso che le competenze presenti nel nostro Ateneo e le strutture altamente specializzate possano contribuire a superare questo momento di emergenza per la nostra comunità».