Cronaca, Generic, Home
Ovada
Paola Varese: «”Covi a casa” nasce dalla mia malattia»
L'oncologa ovadese racconta la sua esperienza di medico alle prese con la cura e il progetto avviato nel distretto Acqui - Ovada
OVADA – «Dicono che i medici sono i peggiori pazienti ed è assolutamente vero». I primi sintomi del coronavirus, i giorni in casa. Ma soprattutto l’esperienza nata a livello di Distretto Acqui – Ovada con il progetto “Covi a casa”. L‘oncologa Paola Varese, primario di Medicina dell’ospedale di Ovada, racconta l’ultimo mese in prima persona. «Voglio lanciare un messaggio – spiega sulle pagine de “Il Piccolo” in edicola da venerdì 3 aprile – I pazienti devono essere presi il più precocemente possibile».