Marenco: “Nessuno ripartirà, la federazione deve decidere”
L'allenatore di Acqui: "L'emergenza economica coinvolgerà lo sport"
ACQUI – “All’inizio mi sono anche arrabbiato con il mondo sportivo, e non me ne pento. Perché di fronte ad una emergenza come quella per il covid-19 c’erano discussioni su come sarebbero finiti i campionati e se fosse o non fosse giusto allenarsi,come sesi trattasse di ragionamenti di vitale importanza. Però capisco anche che, diversamente da me che ho un altro lavoro, per le persone che vivono solo di sport, la vita si è fermata”. Ivano Marenco, allenatore di Arredo Frigo Makhymo Acqui di B1, ancora attende di conoscere, come tutta la pallavolo italiana, le decisioni della federazione.”Faccio sempre fatica a capire come possano stare male i tifosi per questo stop di ogni disciplina. Lo sport non è una attività primaria, ma non nascondo che è una situazione che tutti viviamo male“.
Cosa manca a Ivano Marenco? “Per la mia professione (architetto, ndr) già da tempo svolgevo parte del lavoro a casa. Mi sto rendendo conto, però, che molte cose che davo per scontate adesso non ci sono più e mi mancano: il caffè al bar, la chiacchierata con gli amici. Sto imparando ad apprezzare, sempre più, il valore di una telefonata, di momenti con la famiglia. Da questa situazione dobbiamo cercare di cogliere comunque qualche elemento di positività. Voglio pensare che ci sarà un nuovo 25 Aprile: c’è già stato per l’Italia, ci sarà anche questa volta”.
Cosa accadrà ai campionati? “Sin dall’inizio di questa emergenza ho ipotizzato che non saremmo più ripartiti, anche se non avrei voluto essere confermato dai fatti. Non credo che questa stagione riprenderà, e non solo per la B1. Per tutti i campionati nazionali e regionali: a livello giovanile, le finali nazionali sono già state tutte annullate. Non regge neppure la soluzione che si torni in campo nelle regioni meno colpite. Come tutti, però, sono in attesa di capire come la Federazione deciderà di archiviare questa annata: potrebbe annullarla, mantenendo però, i diritti, oppure concedere bonus per il prossimo anno. Da vedere come si ripartirà, perché c’è anche una emergenza economica, che coinvolgerà anche tutto il settore sportivo“.