Mascherine artigianali: quattro ovadesi al lavoro fra amicizia e volontariato
Da ieri sono al lavoro presso il laboratorio della Pellicceria Scorza di Madonna della Villa
OVADA – AGGIORNAMENTO VENERDI’ 27 MARZO – Le prime forniture di camici, confezionati da Laura Ighina e tagliati da Marcella Rossi e Cristina Zappavigna, chiusi con i calzari offerti da Carlo Guarneri, sono già state inviate a medici e infermieri. Pienamente operativo il laboratorio allestito a Carpeneto negli spazi della pellicceria Scorza e coordinato da Pupa di Salvo. “Ci servono filo per macchina da cucire – spiega – elastico da merceria e dacron. Il punto di raccolta ovadese è stato allestito presso la Parafarmacia Parodi di corso Martiri della Libertà”. Per comunicazioni: 345.18.22.704.
Da un’iniziativa casalinga nata qualche giorno fa a una vera e propria catena di montaggio per produrre non solo mascherine a uso civile ma anche camici monouso e copriscarpe artigianali. A muoversi per prima è stata Pupa di Salvo, nei mesi scorsi già protagonista con la sua manualità della campagna di sensibilizzazione portata avanti da associazione Vela e Fondazione Cigno. Con lei è nato un piccolo laboratorio.
«Siamo in quattro – spiega Pupa di Salvo – con me ci sono Laura Ighina, Marcella Rossi e Cristina Zappavigna. Le mascherine ad uso civile sono fatte di tessuto non tessuto. Abbiamo fatto ricerche prima di iniziare. Il materiale ci viene fornito gratuitamente». Anche la sede di lavoro è messa a disposizione dal territorio. Si tratta del laboratorio della Pellicceria Scorza di Madonna della Villa.