Unità di Crisi e il pasticcio dei caschi monouso di ventilazione assistita
Medici basiti: "Sono mono-paziente, non è possibile riutilizzarli"
ALESSANDRIA – Pasticcio Unità di Crisi, secondo i medici, sul possibile riutilizzo dei caschi monouso utilizzati per la ventilazione dei pazienti affetti da coronavirus.
L‘Unità di crisi piemontese scrive a tutti i direttori delle Aziende Sanitarie: l’oggetto riguarda il “ricondizionamento” dei caschi CPAP. Cosa sono? Si tratta di caschi fondamentali per i pazienti con difficoltà respiratorie, utilizzati in diverse patologie oltre che nella infezione da coronavirus, e in molti casi può evitare di arrivare alla intubazione del paziente con ventilazione meccanica invasiva.
E cosa significa ricondizionamento? Visto che non ci sono caschi a sufficienza sarebbe diventato necessario riutilizzarli dopo il lavaggio con soluzioni detergenti e disinfettanti. In sostanza, secondo la missiva, si possono riutilizzare dopo averli lavati, asciugati, sanificati, scrive un medico di Orbassano.
“A leggere questa lettera – sottolinea il dottor Gabriele Gallone – per chi è addetto ai lavori, c’è da restare esterrefatti, basiti, ci si mette le mani nei capelli e si esclama ad alta voce ‘Non è possibile. Non ci credo. E’ uno scherzo. Nelle lettera si afferma di ricondizionare un dispositivo nato per essere monouso, e soprattutto monopaziente. Si invitano gli addetti ad utilizzare i guanti, il camice, senza alcun cenno al fatto che parlando del lavaggio, con rischi di inalazione, liquidi di condensa, evaporazione dovrebbe essere obbligatoria la mascherina ffp3, e non si fa alcun cenno ai locali dove dovrebbero essere svolte queste operazioni. Dentro quel casco – spiega il medico – non ci troviamo solo coronavirus ma molti altri batteri, alcuni micidiali, che comunque costituiscono una ulteriore complicazione sovrainfettiva di molti di questi pazienti. Il manuale allegato al casco, poi riporta questa frase: evitare qualsiasi manovra di rigenerazione del Dispositivo”.
Il dottor Gabriele Gallone è un medico del Lavoro Aso di San Luigi di Orbassano, e nell’esecutivo nazionale Anaao Asomed (sindacato medico italiano). “Voglio fare un appello – continua – Assessore Gallera, dottor Bertolaso, Governatore Fontana, nostri vicini di casa, invadeteci. Venite a gestire anche la nostra sanità. Vi prego”.
Mauro Cappelletti, presidente Ordine alessandrino dei Medici e Odontoiatri, conferma che i caschi sono monouso e monoutente e non possono essere ricondizionati.
La circolare trasmessa al pubblico dal dottor Gallone, risulterebbe priva di carta intestata, timbro sulla firma e data; condizione che ha suscitato perplessità nell’ambiente medico.