Il centro fieristico ‘Dolci Terre’ per l’emergenza coronavirus
Il sindaco Cabella annuncia la disponibilità dell'area
NOVI LIGURE – Novi Ligure si sta mobilitando per difendere le normali attività dell’ospedale ‘San Giacomo’ e nel contempo assicurare la disponibilità di nuovi spazi di ricovero per far fronte all’emergenza coronavirus. Lo fanno i medici, gli amministratori pubblici, lo chiede la popolazione.
Le insistenti voci che da qualche ora circolavano in città sono state ricondotte a una dimensione concreta dalla presa di posizione del sindaco Gian Paolo Cabella: “Venuto a conoscenza informalmente di particolari disposizioni organizzative volte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus presso il presidio ospedaliero di Novi Ligure e appreso, tra l’altro, che gravi provvedimenti verrebbero assunti al fine di ridurre in modo considerevole le normali attività delle unità operative non destinate all’emergenza del momento, per assicurare la disponibilità di nuovi spazi di ricovero ho segnalato alle istituzioni preposte alla salvaguardia sanitaria la disponibilità in città di una struttura coperta, ordinata, chiusa e dotata di ogni supporto, compresi ovviamente l’impianto di riscaldamento funzionante ed i servizi igienici a norma”.
Si tratta del centro fieristico ‘Dolci terre di Novi’ in viale dei Campionissimi e lo si deduce dall’illustrazione del sindaco: “Tale struttura, di circa 2000 metri quadrati, è di proprietà comunale e viene adibita solitamente a centro fieristico e sala spettacoli. L’amministrazione comunale la metterebbe volentieri a disposizione per ovviare al carico di emergenze gravante sul presidio stesso”.
Dopo la spiegazione, Cabella ha aggiunto: “Preoccupati per la sorte del nostro ospedale, cerchiamo di renderci disponibili per ogni evenienza con ricerca di strutture alternative, anche perché non venga mai utilizzato un momento particolare di urgenza allo scopo di addivenire, una volta cessato il pericolo, a conseguenti smembramenti o riduzioni di un ospedale che, a tutt’oggi, ha sempre offerto il massimo della risposta sanitaria alla città e a tutto il circondario che gravita su Novi”.