Il coronavirus non ferma la partita di calcio: scattano le denunce
Intervento massiccio dei Carabinieri, nei guai dodici persone
CASALE MONFERRATO – La paura del contagio, o di creare pericolo per altri, non ferma una partitella tra amici all’aperto. Due mini squadre, formate da sei calciatori improvvisati ciascuna, si sono dati appuntamento nei pressi del parco Eternot, dando vita oltre ad un assembramento fuorilegge, a una partita di calcio condita con birra e cibo.
E’ accaduto lunedì pomeriggio (16 marzo).
La presenza massiccia di nomadi riuniti in un’allegra scampagnata non è passata sotto silenzio, e in pochi minuti sul posto sono arrivati, in forze, i Carabinieri della Compagnia di Casale coordinati dal capitano Christian Tapparo, e diretti dal tenente Salvatore Puglisi. Circoscritta l’area, le persone sono state identificate una ad una. Pur sapendo delle norme restrittive cui è sottoposta la popolazione, hanno pensato bene di prendere una boccata d’aria, bevendo e mangiando all’aperto. Immancabili, poi, quei due calci al pallone assolutamente fuori luogo, come del resto la loro presenza per strada.
Ai Carabinieri non è rimasto altro da fare che controllare i documenti, e denunciare l’allegro gruppo di Sinti, nomadi stanziali nel Casalese. Nei guai, per la violazione dell’articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) che vieta, appunto, l’assembramento in luoghi pubblici, sono finiti undici maggiorenni e un minorenne, tra loro sette persone già conosciute dalle forze di polizia, e una donna.