Il biologo Mariano Peruzzo in missione nei mari del Sud
Fino alla seconda metà di aprile sarà Pinniped Monitoring nelle Isole Falkland
CASSINELLE – È iniziata qualche settimana fa da Stanley, il centro nevralgico e amministrativo delle isole Falkland, l’ultima impresa di Mariano Peruzzo, il biologo marino di Cassinelle che, a distanza di qualche mese dalla presentazione del progetto di valorizzazione del patrimonio geopaleontologico del territorio Ovadese e Acquese, ha deciso di partire alla volta dei mari del Sud per una missione finalizzata alla salvaguardia delle specie marine e dell’ambiente circostante.
«Stiamo lavorando per conto del Dipartimento della Pesca delle Isole Falkland – spiega il 43enne ovadese, unico italiano della missione “guidata” dalla Capricorn, una nave oceanica del 1977 con rete a strascico –, che concede a queste navi una licenza per pescare il Doryteuthis gahi, un piccolo mollusco (detto anche calamaro Loligo) che rappresenta una voce importantissima per l’economia delle isole. Navighiamo quotidianamente su un fondale compreso tra i 120 e i 180 metri, effettuiamo tra le tre o le quattro calate al giorno con catture che possono oscillare dai mille chilogrammi fino alle 44 tonnellate per volta».
Fino alla seconda metà di aprile (la licenza di pesca, “staccata” lo scorso 24 febbraio, dura 64 giorni) ogni capitano sarà responsabile della conduzione della nave e della progettazione delle proprie reti. «Il mio ruolo a bordo – aggiunge il biologo di Cassinelle – è quello di Pinniped Monitoring, un progetto che ha come obiettivo abbassare la mortalità di specie protette, controllando la presenza di foche e leoni marini. Io seguo ogni calata dalla gantry. Mi ci arrampico tramite una scaletta di ferro e da li ho ampia veduta di tutto quello che può succedere alla rete, in uscita e in entrata. La mia nave è anche stata dotata di una piccola cabina, che sembra quella di comando di una gru, per permettere all’osservatore di turno di completare le sue mansioni anche con vento, pioggia e mare grosso».