Pizze gratis in ospedale e alle forze dell’ordine: “Tutti dobbiamo fare la nostra parte”
L'iniziativa promossa dalla pizzeria "Le Aie"
OVADA – Il forno acceso sembra quasi alimentare una speranza. Non si è mai spento, nonostante il momento di difficoltà per l’emergenza nazionale legata alla diffusione del “Covid-19”. Anzi, da qualche giorno sforna pizze “benefiche” che vengono distribuite a tutti coloro che stanno “combattendo” in prima persona per sconfiggere quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito una vera e propria pandemia. «Con l’entrata in vigore del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la nostra attività quotidiana si è inevitabilmente ridotta». Quasi fermata, se non fosse stato per l’intuizione di Stefano Rossi, titolare della pizzeria “Le Aie” che, al termine di una consultazione con i dipendenti, ha deciso di provare a unire l’utile al dilettevole.
«Ne abbiamo discusso quando ci siamo ritrovati – spiega Rossi, che dal luglio del 2017 gestisce la pizzeria collocata nel cuore del centro storico -. Non avevamo alcuna intenzione di buttare via tutto né tantomeno di sprecare il cibo già acquistato. E così, anche sulla scia di quanto già fatto da alcuni colleghi nell’Alessandrino e del Milanese, anche noi abbiamo deciso di omaggiare ogni sera la cena a chi si sta prodigando per la risoluzione di questa emergenza». L’altra sera sono stati “rifocillati” gratuitamente i membri del personale medico e infermieristico dell’ospedale di Ovada. Ieri è stata la volta dei carabinieri, mentre stasera le specialità del pizzaiolo medaglia d’argento al contest “Elementi 2019” arriveranno nella caserma della Polizia Stradale.
«Domenica consegneremo le pizze alla Croce Verde (che dalla Gelateria Lung’Orba ha ricevuto in omaggio una torta gelato per tutti i militi, ndr), mentre martedì prossimo andremo dai vigili del fuoco» aggiunge il titolare de “Le Aie”. In parallelo la pizzeria sta sperimentando il servizio di consegna a domicilio, per non interrompere l’attività. «Si tratta di una scelta temporanea, “dettata” dal decreto che, al termine dell’emergenza, non avrà seguito – conclude Rossi -. Se tutti facessimo la nostra parte, ci sarebbero grandi benefici per tutta la comunità. Speriamo che questo gesto possa essere d’esempio anche per altre realtà del territorio».