Andrea Cazzulo: «Impegno e sudore con l’unico obiettivo di salvare l’Ovadese»
Nella sua fin qui breve esperienza in nero arancio il giovane attaccante ha già trovato tre reti decisive
OVADA – «La mia testa è alla salvezza dell’Ovadese Silvanese. Quel che verrà dal punto di vista individuale sarà in più». Guarda al calcio col pragmatismo di uno studente di informatica Andrea Cazzulo. Ad inizio stagione era all’Asca. A novembre il trasferimento a Ovada, più compatibile con le esigenze di chi abita a Capriata. Con il Pozzomaina il primo lampo, nell’ambito della rimonta completata sul 2-2 al Geirino. Nella sua fin qui breve esperienza in nero arancio ha comunque già trovato tre reti fondamentali per continuare a sperare di rimanere in Promozione. Dai suoi piedi sono nati i pareggi con Carrara90 (all’ultimo assalto del recupero) e Gaviese. Da qualche partita è titolare del tridente offensivo e nella vittoria con il Barcanova ha aperto le marcature.
Il fiuto del gol non ti manca.
Quand’ero bambino, da tifoso della Juventus, seguivo Del Piero. Ma per caratteristiche il mio modello potrebbe essere Trezeguet, l’attaccante per eccellenza.
Quindi, anche se in questo momento stai giocando da esterno, ti senti più un centravanti?
Nel mio percorso di settore giovanile ho quasi sempre giocato in quel modo. A Castellazzo mi hanno chiesto di rimanere più decentrato. Credo di poter essere adatto al nostro attuale modulo come uno dei due esterni.
Quali sono, a tuo giudizio, le tue caratteristiche migliori?
Ho corsa. Con quella compenso a qualche mancanza tecnica. Fin da quando ero ragazzino ho sempre cercato di dare tutto in campo, lavorare per il gruppo e sudare. Quello che sto facendo anche adesso.
Che percorso hai fatto nelle giovanili?
Non ho iniziato così presto. Avevo otto anni. Eravamo nel due Valli. Ad un certo punto nel gruppo c’erano cinque bambini. Quando quell’esperienza si è esaurita sono andato alla Novese; sono rimasto fino ai sedici anni fino al momento in cui la società è fallita. Ho fatto qualche provino ma senza esito. Tappa successiva Castellazzo dove ho fatto anche la Juniores nazionale. L’anno scorso a Ovada, in juniores regionale, ho contribuito alla salvezza segnando otto gol.
Le alessandrine quindi le hai girate un po’ tutte. La prima squadra quando è arrivata?
L’anno scorso a Gavi. Quest’anno la doppia esperienza. Prima all’Asca e ora sono qui.
Nelle ultime giornate sei passato da sporadiche apparizioni nei finali di partite da recuperare ad un impiego più continuativo.
Credo che l’impegno alla fine paghi sempre. Ed io in allenamento cerco sempre di dare il massimo. Comprendo la situazione. So che in fasi delicate come questa si tende ad affidarsi a chi ha esperienza. Ma cerco di sfruttare le occasioni che mi vengono offerte.
Che momento sta vivendo la squadra?
Io penso che siamo sulla strada giusta. E lo si è visto anche a Gavi. Probabilmente commettiamo ancora qualche errore però da quando è arrivato mister Pastorino stiamo lavorando tutti assieme nella stessa direzione.
Come ti sei inserito nel gruppo? In alcuni momenti si è parlato di un’unità di intenti non così diffusa…
Ho sentito anche io ma per quel che posso dire io non l’ho riscontrata. Mi sembra invece che ora siamo tutti concentrati sull’obiettivo.
La situazione è oggettivamente delicata.
Dalla ripresa abbiamo lottato con tutti e portato anche a casa dei punti. Magari in alcune situazioni non abbiamo raccolto quel che la squadra aveva meritato. Sappiamo che le gare decisive sono vicine. Le dobbiamo affrontare come le ultime che abbiamo disputato. Tutto sta a capire quando si potrà tornare a giocare. Il calendario prevede la sfida interna con la Pro Villafranca. All’andata la sconfitta pesante determinò il cambio di guida tecnica con l’arrivo di Pastorino.