Enoteca, festa per i dieci anni: «Ora la prospettiva è il lavoro in sinergia»
La festa è in programma sabato prossimo alla presenza dell'assessore regionale Protopapa
OVADA – Il regalo anticipato è stato il contributo di 100 mila euro accordato dalla Regione al progetto “Ori” nell’ambito del quale nei prossimi mesi si svilupperanno le iniziative di promozione. La settimana scorsa è arrivata anche la benedizione di un “palato” fino come Edoardo Raspelli che, dopo la visita dello scorso autunno, in occasione della Fiera Nazionale del Tartufo di Trisobbio, ha speso parole molto incoraggianti tra le righe della sua importante rubrica. Spegne dieci candeline l’Enoteca Regionale di Ovada che, per festeggiare la lieta ricorrenza, apre le sue porte per un’iniziativa patrocinata dalla Regione Piemonte, che l’ha inserita nel ricco programma di iniziative volte a celebrare il mezzo secolo dalla sua istituzione.
Era il 2010 quando il Comune aprì le cantine di Palazzo Delfino. Ora, a distanza di due lustri, in cui sono cambiate tante cose, sarà l’evento “Dieci anni di enoteca regionale nel territorio ovadese, una storia di persone, passione e sviluppo locale”, in programma sabato 7 marzo a ricordare ciò che è stato fatto in questo primo decennio e gli obiettivi che dovranno essere perseguiti a medio e lungo termine. Nel corso della giornata, con inizio previsto a partire dalle ore 10.00 presso i locali di via Torino, interverranno Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura e, in collegamento telefonico, Alberto Cirio, governatore del Piemonte. Sarà l’occasione per presentare le linee guida contenute nell’articolo 42 della legge regionale 22 gennaio 2019, che prevede una modifica nella disciplina che regola le enoteche, con l’obiettivo di valorizzare la cosiddetta “filiera corta”, in un raggio di 70 chilometri. Proprio ciò che “Ori” porta avanti con i produttori locali.
«La nuova legge regionale cambia la nostra prospettiva – spiega Marco Lanza, assessore alla Promozione e sviluppo del territorio del Comune di Ovada – perché ci permetterà di lavorare in sinergia con le enoteche del territorio, da quella di Acqui a Canelli». L’Enoteca ovadese si presenterà con credenziali importanti anche al di fuori dei confini zonali, visto che andrà a rappresentare i 21 comuni del Dolcetto. «Chiedere per l’ovadese la presenza di un enoteca regionale è stata una grande intuizione – spiega l’attuale sindaco Paolo Lantero – molto del merito va al mio predecessore Andrea Oddone non posso che ringraziare tutti i vari attori che si sono succeduti in questi anni».